(Rinnovabili.it) – L’ampia manovra di riforma del mercato energetico britannico potrebbe danneggiare la competitività del comparto produttivo nazionale e il Governo pensa ad una scappatoia per l’industria. Le pressioni avanzate in queste giorni dal comparto manifatturiero UK sembrano essere state accolte da Londra che attraverso un portavoce del ministero dell’energia fa sapere che il nuovo piano potrebbe esentare gli utenti industriali dal dover pagare costi energetici aggiuntivi. L’Energy Bill, che sarà presentato al Parlamento domani, propone infatti, di introdurre dei Contracts for Difference, contratti per produttori energetici low-carbon che garantiscano un prezzo minimo dell’energia, il cui costo ricadrà in parte su fornitori e quindi sui consumatori finali.
Le imprese ad alto consumo energetico, come ad esempio produttori di prodotti chimici, di acciaio o di cemento, avevano allarmato subito il ministro dell’energia Davey sostenendo che le misure contenute nella riforma avrebbero avuto come conseguenza, per molte realtà produttive, l’abbandono del territorio britannico a favore di Paesi che non prevedono oggi tali spese aggiuntive in tema energetico. La proposta di esentare l’industria ad alta intensità energetica da questo regime dovrà però prima ottenere l’approvazione dell’Unione europea in materia di aiuti di stato.