Rinnovabili

Italia ai primi posti nel sistema delle rinnovabili

energie rinnovabili italia

 

Rinnovabili ed efficienza, le due eccellenze dell’industria elettrica nazionale

(Rinnovabili.it) – La filiera elettrica italiana non deve soffrire di complessi d’inferiorità. Sono diversi, infatti, gli elementi che la rendono già oggi un’eccellenza internazionale. A studiare i punti forti nazionali e le opportunità per consolidare la crescita elettrica è il nuovo studio della LUISS Business School, presentato ieri a Roma da Elettricità Futura. Attualmente il Belpaese è ai primi posti nel sistema delle rinnovabili. Già nel 2015 la percentuale di green energy sul totale del consumo finale aveva superato l’obiettivo 2020 del 17% “grazie all’eccellenza della rete distribuita”; eccellenza che ha fatto sì che, solo un anno dopo, ottenessimo il sesto posto nel mondo per capacità installata di generazione rinnovabile (escludendo l’idroelettrico). Dati confermati dal GSE secondo cui nel 2016 oltre il 38% della produzione elettrica italiana è stata ottenuta da fonti rinnovabili; una percentuale di poco sotto il valore da gas.

 

Le sfide alimentate dal processo di transizione energetica e dai target di riduzione europei stanno spingendo nuovi modelli produttivi basati su impianti diffusi e di piccole dimensioni, che accorciano le distanze con gli utenti finali. E, soprattutto moltissime medie e piccole imprese hanno superato la fase di sviluppo sussidiato delle fer.

L’efficienza è un altro fattore di cui può vantarsi il sistema elettrico nazionale. Attualmente in Italia l’intensità energetica primaria è inferiore di quasi il 20% a quella della media UE. Secondo il “2018 International Energy Efficiency Scoreboard”, pubblicato ogni due anni dall’American Council for Energy Efficient Economy, il Paese – insieme alla Germania – è al primo posto per efficienza energetica complessiva, tra le 25 nazioni nel mondo con i maggiori consumi energetici.

 

>>leggi anche Autoconsumo: le rinnovabili italiane sono ancora sotto il 20%<<

 

Alcune grandi, medie e piccole imprese si sono rese protagoniste di questo processo di transizione grazie alla capacità di investimento e di innovazione – spiega Simone Mori, presidente di Elettricità Futura. Insieme alla Farnesina vogliamo far conoscere maggiormente gli elementi di forza del nostro settore anche in un’ottica di collaborazione futura, per portare sulla scacchiera internazionale queste nostre capacità”.

“Le imprese italiane – aggiunge Matteo Caroli, autore dello studio e Professore di Economia e Gestione delle imprese internazionali – hanno saputo cavalcare questi cambiamenti diventando leader nella produzione di elettricità da rinnovabili, grazie ad un cambio di visione, alla rapidità di azione e capacità di adattamento e alle competenze tecniche. Occorre ora superare una logica di breve termine, ad esempio con i PPA e individuare e implementare meccanismi burocratici maggiormente efficienti”. Lo studio suggerisce di favorire l’innovazione del settore, intervenendo sui rischi derivanti dall’eccessiva frammentazione di una parte del mercato retail. E di supportare lo sviluppo dei sistemi di generazione distribuita e autoconsumo così come di sfruttare le tecnologie digitali per mettere il consumatore nelle condizioni di compiere scelte consapevoli.

Exit mobile version