Lunedì e martedì avrà luogo la Conferenza ministeriale Italia-Africa. L’intenzione è preparare il terreno per investire nelle energie rinnovabili
Durante la Conferenza ministeriale, poi, verrà divulgato in anteprima mondiale l’African Energy Outlook del World Energy Outlook, pubblicazione storica e autorevole della IEA (International Energy Agency). Il rapporto mostrerà le soluzioni possibili per uno sviluppo economico dell’area sub-sahariana attraverso la facilitazione dell’accesso all’energia per chi abita quelle zone. All’evento parteciperanno dirigenti di impresa, ministri, rappresentanti istituzionali e di grandi organizzazioni internazionali. Il tema dell’energia nel continente nero è, e diventerà, sempre più scottante: con un aumento della popolazione del 71% da qui al 2035, si stima che la domanda energetica salirà del 38%. Già oggi, quest’ultima non è per niente soddisfatta: secondo i dati diffusi dall’Onu, nel mondo sono 1,3 miliardi le persone che non hanno accesso alle fonti di energia elettrica. Gran parte di esse vivono in zone rurali dell’Asia e dell’Africa. Ciò significa scarsità o assenza di illuminazione, difficoltà di scaldarsi e cuocere il cibo. In questa finestra di economia pronta a spalancarsi, l’Italia vuole gettarsi a capofitto, sostenendo di poter dare un contributo su tre livelli: ambientale, sociale ed economico.
Le grandi compagnie italiane – Eni, Enel, Terna, e non solo – hanno intenzione di posizionarsi più saldamente nel mercato dell’energia africano, e l’incontro alla Farnesina sarà l’occasione per dichiarare le proprie aspirazioni. Sarà interessante capire quale tipo di business intendono avviare i nostri grandi gruppi energetici, se si orienteranno su megaimpianti o se invece prediligeranno installazioni più circoscritte e meno impattanti.