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Google: investire nelle rinnovabili è un affare

Google, investimenti nelle rinnovabili (Rinnovabili.it)  –  Più di 915 milioni di dollari investiti in progetti “green” nel 2011. Sembra una cifra enorme, ma non per Google. E non è un modo per sentirsi a posto con la coscienza o per far felici i dipendenti: qui la filantropia non c’entra nulla, contano solo gli affari.

I dirigenti di Google credono fermamente che l’azienda possa generare alti profitti a lungo termine investendo in parchi eolici ed impianti solari. Nel corso di una presentazione al Forum Cleantech di San Francisco, Rick Needham, direttore del settore energia e sostenibilità di Google, ha sottolineato che “le curve di costo delle rinnovabili sono scese e allo stesso tempo quelle dei prezzi dei combustibili fossili sono in aumento”. L’industria rinnovabile, spiega Needham, si basa sullo sviluppo di tecnologie che utilizzano risorse naturali illimitate, mentre l’industria fossile sfrutta materie prime limitate e difficili da estrarre. “Pensate a questo: ogni giorno ci si sveglia a causa del sole, non per il forte odore di una nube di metano che passa”.

Nel corso della presentazione Needham ha riportato alcuni dati rilevanti. Il 49% della nuova capacità energetica commissionata negli Stati Uniti nel 2012 proviene da fonti di energia rinnovabili; 10 GW di questa nuova capacità (circa il 40%) proviene dal vento. Il costo dell’energia generata da impianti solari è sceso del 28% nell’ultimo anno e negli ultimi cinque il costo dei pannelli è diminuito dell’80%. “Di questo passo il solare raggiungerà presto la grid parity – aggiunge Needham – come sta già accadendo in Italia, Spagna e Australia”.

In relazione agli investimenti dell’azienda, il miliardo di dollari in progetti “green” genereranno 2 GW di potenza, cioè il doppio di quella utilizzata da Google nel 2011. In termini di efficienza, l’azienda ha creato una propria flotta di furgoncini con cui ogni giorno 4.500 dipendenti si spostano per andare a lavoro. Le “navette Google” sono dotate di Wi-Fi per permettere agli impiegati di lavorare durante il tragitto e sono alimentate con una miscela di biodiesel. Ciò ha permesso di togliere dalla strada ben 3.000 autovetture e di ridurre le emissioni di carbonio di circa 16.000 tonnellate l’anno.

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