India, Australia, Giappone, Vietnam e Corea del Sud saranno i mercati più appetibili per le energie verdi della Regione. Il report di Rystad Energy
Pubblicata l’analisi degli investimenti rinnovabili nella regione Asia-Pacifico
(Rinnovabili.it) – Entro il 2020 gli investimenti rinnovabili nella regione Asia-Pacifico supereranno quelli diretti nelle attività di ricerca ed estrazione di gas e petrolio. A riferirlo è Rystad Energy, società di ricerca indipendente che ha voluto analizzare da vicino il futuro prossimo delle fer asiatiche. L’analisi, va premesso, esclude volontariamente la Cina, oggi primo Paese al mondo per appeal finanziario “verde” e per questo motivo in grado influenzare pesantemente il quadro complessivo. Eppure, anche tolto il gigante asiatico dall’equazione, le energie pulite continuano ad avere un ruolo di primo piano.
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Secondo gli analisti, infatti, le spese in conto capitale (capex) delle rinnovabili sono destinate ad aumentare progressivamente, crescendo di altri 30 miliardi di dollari nella regione già entro la fine del 2020 e segnando per la stessa data il superamento dell’upstream fossile. E per il 2025 il capex delle rinnovabili dovrebbe raggiungere un totale di 50 miliardi di dollari.
A concentrare i nuovi investimenti saranno soprattutto India, Australia, Giappone, Vietnam e Corea del Sud, realtà in cui le politiche governative stanno supportando il settore. “È importante sottolineare come la maggior parte (di questi paesi) abbia grandi obiettivi che definiscono l’inclusione di fonti di energia rinnovabile all’interno dei rispettivi mix energetici, con corrispondenti politiche di sostegno”, ha affermato Gero Farruggio, responsabile Energie Rinnovabili a Rystad.
In Australia ad esempio, ci sono oltre 105 GW di progetti verdi in cantiere, tra impianti eolici, fotovoltaici e sistemi di stoccaggio e sebbene la nazione si trovi ancora di fronte ad alcune sfide infrastrutturali (in primis quelle poste dalla rete di distribuzione), la fiducia degli investitori è elevata. A cambiare è l’orientamento stesso del mercato. Gli analisti sono, infatti, convinti che saranno le stesse major petrolifere i principali sviluppatori di energie rinnovabili in Australia. “Le società dell’upstream guideranno l’attacco, costruendo grandi portafogli societari dedicati allo storage, il solare e l’eolico offshore. I pannelli solari, le batterie agli ioni di litio e le turbine saranno presto segmenti convenzionali dei servizi sul campo petrolifero australiano”, ha aggiunto Farruggio.
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Anche la crescita verde dell’energia indiana presenta dimensioni significative e per gli analisti rappresenta oggi un settore da sorvegliare attentamente. Ecco perché, conclude, Farruggio “non sorprende che Malesia Petronas e Shell abbiano iniziato a muoversi nello spazio industriale e commerciale delle green energy indiane”.