Quello che ci siamo lasciati alle spalle è stato l’anno delle energie rinnovabili. È quanto afferma il decimo rapporto del Renewable Energy Policy Network for the 21st Century (REN21), organismo che vuole mettere in collegamento gli attori chiave del settore energetico.
Lo studio evidenzia come, nonostante la crescita media di 1,5% del consumo di energia mondiale nel 2014, accompagnata da un aumento del 3% del PIL, le emissioni di CO2 siano rimaste inalterate rispetto all’anno precedente.
Questa separazione tra crescita economica e aumento delle emissioni ha dell’eccezionale. La svolta è avvenuta grazie a diversi fattori. Innanzitutto il ruolo giocato dalla Cina che ha utilizzato maggiormente le energie rinnovabili. Anche gli sforzi dei paesi dell’OCDE hanno dato i loro frutti. I paesi membri dell’organizzazione hanno privilegiato le energie rinnovabili, utilizzandole in un ottica di efficienza energetica, riducendo gli sprechi. Durante la presentazione dello studio, il presidente del REN21 Arthouros Zervos ha sottolineato che “le energie rinnovabili, così come l’efficienza energetica, sono essenziali per limitare il riscaldamento globale e alla prevenzione dei suoi effetti pericolosi per il cambiamento climatico”.
Grazie alle politiche attivate in 145 paesi nel mondo, la produzione dell’energia eolica, fotovoltaica, solare e idroelettrica è aumentata di 128 GW rispetto al 2013. Ma non solo. Anche gli investimenti globali sono cresciuti, registrando un + 17% rispetto al 2013. I paesi in via di sviluppo hanno fatto la loro parte con un aumento del 36% degli investimenti rispetto all’anno precedente. Un settore in pieno sviluppo, si sa, traina anche l’occupazione. Lo studio rivela infatti che nel 2014 circa 7,7 milioni di persone hanno lavorato direttamente o indirettamente per il settore. E c’è anche chi pensa già a dei sistemi per conservare l’energia prodotta. Lo studio di architettura e ingegneria AIA, con base a Nantes, in Francia, ha brevettato un sistema di conservazione dell’energia rinnovabile, basato su una tecnologia di compressione dell’aria isotermica. Nonostante gli avanzamenti tecnologici e i nuovi investimenti, però, il 15% della popolazione mondiale non ha ancora accesso all’energia elettrica.