La startup svizzera avrebbe sviluppato la prima batteria ricaricabile da 1.000 Wh/kg. Un record mondiale su cui restano, tuttavia, molti dubbi
Innolith avvierà una linea di produzione pilota in Germania
(Rinnovabili.it) – Sicura, economica e con una capacità mai vista prima: l’Innolith Energy Battery assicura di possedere le qualità che si possano desiderare in una batteria ricaricabile e di poter rivoluzionare l’industria dell’e-mobility. Il settore dello storage vive da anni con promesse tecnologiche e lungimiranti visioni, ma la casa produttrice della batteria, la svizzera Innolith AG, si spinge oltre: attraverso un comunicato stampa l’azienda fa sapere di aver sviluppato il primo dispositivo agli ioni di liti con una densità di ben 1.000 Wh/kg. A titolo di confronto le migliori unità a ioni di litio sul mercato offrono una densità intorno ai 250 Wh/kg e il Dipartimento dell’energia statunitense ha avviato da poco un programma di ricerca per portare la cifra a 500 Wh/kg.
Se le affermazioni della azienda dovessero rispondere al vero significherebbero avere batterie ricaricabili in grado di alimentare un veicolo elettrico (VE) per oltre 1.000 km con una singola ricarica. Il condizionale è d’obbligo perché sebbene la tecnologia della Innolith Energy Battery sia già stata testata in applicazioni commerciali, il record annunciato in questi giorni deve ancora essere confermato da un organismo di verifica indipendente. Ma soprattutto mancano una serie di dati fondamentali come ad esempio le caratteristiche di carica e scarica, la durata o la complessità della produzione su larga scala.
L’azienda, almeno per ora, non sembra temere smentite. “Si tratta di un grande salto”, ha detto il presidente di Innolith, Alan Greenshields, in un’intervista a The Verge. “È fondamentalmente, in numeri approssimativi, quattro volte superiore allo stato dell’arte per gli ioni di litio […] Circa tre volte quello che è generalmente considerato come il prossimo miglioramento dell’accumulo al litio. Ed è due volte l’obiettivo di densità energetica [che] hanno stabilito organizzazioni come il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti”.
Cosa ha di nuovo la batteria di Innolith rispetto le alternative che si trovano oggi sul mercato? Il tipo di elettrolita. L’azienda ha sostituito il liquido organico e altamente infiammabile utilizzato oggi nelle unità agli ioni di litio con una sostanza inorganica a base salina che è più stabile e meno infiammabile.
La tecnologia – prima che raggiungesse la densità record annunciata in questi giorni – è stata testata nella Innolith GridBank, un sistema d’accumulo da 2 MW (1MWh) installato nell’agosto 2017 a Hagerstown, nel Maryland, per assistere i servizi di regolazione di rete della PJM Interconnection.
Per l’unità da 1000 Wh/kg bisognerà però aspettare. La società vuole avviare una produzione pilota in Germania, in attesa di stringere accordi con partner industriali, per arrivare sul mercato nel 2022 nella migliore delle ipotesi.