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Per decarbonizzare il sistema elettrico UE servono fino a 400 mld

Dopo 3 anni di lavoro, il progetto e-Highway2050 pubblica le sue conclusioni. Con la giusta infrastruttura di trasmissione, ogni anno si potrebbero immettere in rete fino a 500TWh verdi in più

UE: per decarbonizzare il sistema elettrico servono fino a 400 mld

 

 

(Rinnovabil.it) – Decarbonizzare il sistema elettrico europeo entro il 2050 richiederà ingenti investimenti nelle reti di trasmissioni, per un totale tra i 100 e i 400 miliardi di euro. Questa la conclusione a cui è arrivato e-Highway2050, progetto europeo lanciato nel 2012 con l’obiettivo di elaborare una nuova metodologia di analisi del rapporto costi/benefici derivanti dei nuovi investimenti nelle reti di trasmissione. Il consorzio di e-Highway2050 comprende 28 partner e coinvolge un vasto numero di gestori di rete europei, istituti di ricerca, università, produttori, aziende e organizzazioni non governative di tutta Europa, tra cui le italiane Terna e Rse.

La strategia per decarbonizzare il sistema elettrico

Dagli oltre tre anni di lavoro è emerso che la rete ad alta tensione che coprirà il territorio comunitario nel 2030 “non sarà sufficiente per le esigenze del 2050”, anche se rappresenterà un buon inizio. In questo contesto, va ricordato come il pacchetto clima-energia 2030 della UE abbia fissato un obiettivo di medio di riduzione delle emissioni di CO2 del 40% e stabilito una quota di rinnovabili nel mix energetico pari al 27%. Nonostante l’ambizione al ribasso, nel lungo termine il target europeo (almeno a parole) è quello di riuscire decarbonizzare a pieno la proprio economia, cominciando dal comparto energetico. Questo significa, in altre parole, spingere l’acceleratore sulle fonti rinnovabili ed essere pronti a gestire con flessibilità l’energia immessa in rete. Per elaborare le proiezioni fino a metà secolo eHighway2050 ha impiegato diversi scenari di mix energetico con percentuali differenti tra energia pulita e combustibili fossili. In ogni caso è però emersa la stessa conclusione in termini di infrastrutture: è essenziale per la sicurezza e l’accessibilità del sistema energetico a lungo termine la creazione di nuovi corridoi nord-sud. Quanto dovrà crescere la rete? L’espansione dipenderà ovviamente dall’aumento della produzione, in particolare nei settori dell’eolico e del fotovoltaico.

 

La questione è semplice, spiega il consorzio: la maggior parte del consumo di elettricità viene dal cuore dell’Europa e dalle sue città, ma la maggior parte delle energie rinnovabili oggi sono prodotte nel Mare del Nord e nella “periferia europea”. La sfida ha spiegato Sébastien Lepy  di ENTSO-E, la Rete Europea dei Gestori di rete) è quella di portare l’energia dalla periferia al centro. Questo sarà possibile creando corridoi energetici nord-sud e rafforzando i collegamenti delle aree settentrionali e meridionali dell’Europa con l’area continentale centrale. “Il progetto infatti dimostra che, con la giusta infrastruttura di trasmissione, ogni anno si potrebbero immettere nel sistema fino a 500 TWh verdi in più, ed evitare 200 mega-tonnellate di CO2”, aggiunge il coordinatore di e-Highway2050, Gerald Sanchis. Il consorzio sta studiando anche la copertura elettrica di 34 paesi europei, tra cui 28 Stati membri dell’UE, Norvegia, Svizzera, Islanda, Macedonia, Serbia e Montenegro.

UE: per decarbonizzare il sistema elettrico servono fino a 400 mld