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Trasformare risorse energetiche distribuite in centrali elettriche virtuali

centrali elettriche virtuali
via depositphotos.com

Un nuovo modello per le Virtual Power Plants

(Rinnovabili.it) – Trentasei mesi di tempo. Quasi cinque milioni di contributi europei. Dieci partner tra università, istituti di ricerca e aziende. È edgeFLEX, progetto di ricerca europeo lanciato nel 2020 con l’obiettivo di migliorare le centrali elettriche virtuali.

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Cosa sono le centrali elettriche virtuali?

Le centrali elettriche virtuali sono sistemi basati sul cloud che aggregano le capacità di risorse energetiche distribuite eterogenee allo scopo di migliorare la produzione elettrica e venderla al mercato. I vari asset – impianti rinnovabili, sistemi di accumulo, Power2X e demand response – sono collegati e controllati tramite un sistema centrale (software VPP) formando un’immaginaria centrale la cui produzione può essere dispacciata durante i periodi di picco della domanda.

Nei mercati energetici occidentali si tratta di realtà con diversi anni alle spalle ma ancora alle fasi iniziali, in termini di sviluppo. È a questo livello che si inserisce il lavoro di edgeFLEX. Il progetto, coordinato dalla svedese Ericsson, mira a sviluppare ulteriormente il concetto di centrali elettriche virtuali al fine di gestire una gamma più ampia di risorse distribuite. Con l’obiettivo ultimo di far emergere un nuovo mercato per i servizi ausiliari, offrendo una serie di operazioni service-to-grid rapide e dinamiche.

Nel dettaglio i partner – tra cui spunta anche la squadra di ricercatori guidati Lorenzo Peretto, dell’Università Bologna – stanno lavorando su una innovativa architettura VPP, combinando i concetti di controllo della frequenza e della risposta inerziale con il controllo della tensione basato su fattori dinamici e sfruttando le comunicazioni 5G.

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 “edgeFLEX  – si legge sul sito del progetto – sviluppa questo concetto VPP di nuova generazione e lo dimostra nel contesto di tre prove sul campo e prove di laboratorio di accompagnamento”. L’iniziativa sta anche studiando norme, regolamenti e strumenti finanziari a livello europeo per ridurre gli ostacoli all’adozione delle centrali elettriche virtuali.

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