La domanda di energia elettrica in Italia è stata di 27,4 miliardi di kWh. Secondo l’analisi il valore di fabbisogno è in crescita dell’1,9% rispetto a maggio scorso e superiore del 13,8% sui volumi di giugno 2020. I consumi industriali continuano a mantenersi sopra i livelli pre-Covid
di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – A giugno 2021 la domanda di energia elettrica in Italia è stata di 27,4 miliardi di kWh, coperta per il 42% dalle fonti rinnovabili. Secondo le analisi di Terna (la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale) il valore di fabbisogno è in crescita dell’1,9% rispetto a maggio scorso e superiore del 13,8% sui volumi di giugno 2020, che è stato comunque un mese influenzato dal calo del fabbisogno per via delle misure anti-Covid. I consumi industriali continuano a mantenersi sopra i livelli pre-Covid.
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Per giugno, che ha avuto una temperatura di circa 2 gradi centigradi superiore rispetto a giugno del 2020, il dato della domanda elettrica risulta in crescita del 9,6%. A livello territoriale la variazione è stata ovunque positiva: più 14,5% al Nord, più 12,9% al Centro e al Sud. Nel primo semestre del 2021, la domanda elettrica in Italia è in crescita del 7,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per circa l’87% con la produzione nazionale e per la quota restante (13%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24 miliardi di kWh) ha registrato un aumento dell’1,5% rispetto a giugno 2020. In aumento fotovoltaico (+5,7%), geotermico (+3,2%), idrico (+2,3%) e termico (+4,8%); in flessione l’eolico (-37,8%). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a più 587,6% per un effetto combinato dell’aumento dell’import (più 140,5%) e di una riduzione dell’export (-78,6%).
A giugno la ripresa del fabbisogno e l’aumento dei prezzi delle commodity ha comportato un incremento generalizzato del prezzo dell’elettricità e un forte recupero della differenza di prezzo con l’Italia (spread Italia Nord-Francia pari a 10,1 €/MWh) che ha quindi fortemente stimolato i flussi di import commerciale (3.541 GWh).
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L’indice elaborato da Terna sui consumi industriali di circa 530 clienti, cosiddetti energivori, connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) conferma il ritorno sostanziale dei consumi industriali ai livelli pre-Covid: in crescita del 14,2% rispetto a giugno 2020 e, soprattutto, del 5,1% rispetto a giugno 2019. Incremento a doppia cifra per la siderurgia, la meccanica, i metalli non ferrosi e i mezzi di trasporto. Scende il comparto alimentare. Secondo i dati di Terna, il fabbisogno elettrico di giugno 2021 risulta in calo dell’1,5% rispetto a giugno 2019. Il valore dei primi sei mesi del 2021 è, invece, in calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019.