(Rinnovabili.it) – Il futuro delle reti elettriche di trasmissione italiane sarà intelligente, a basso impatto ambientale e hi-tech. Lo ha confermato stamane Terna durante la presentazione del Piano strategico del gruppo per il periodo 2017-2021. “Oggi il mondo dell’energia è in profondo cambiamento – ha spiegato la società – e la fase di transizione energetica che stiamo vivendo ci pone di fronte a nuove sfide. Le reti sono al centro di questo cambiamento e il nuovo Piano di Terna poggia su solide basi per realizzare un sistema di trasmissione sempre più efficiente, tecnologicamente avanzato e interconnesso a livello continentale”.
Per questo motivo nei prossimi anni l’attività di terna si concentrerà sull’ulteriore rafforzamento delle linee in Italia e sullo sviluppo delle interconnessioni con l’estero. Lo scenario di riferimento del settore elettrico in Italia e in Europa, che vede la crescita continua delle fonti di produzione rinnovabili non programmabili e la contemporanea progressiva dismissione degli impianti di generazione tradizionali, rende necessario un idoneo sviluppo del comparto.
Stando alle stime illustrate durante la presentazione, il gestore di rete si attende una crescita delle rinnovabili di ulteriori 28 GW entro il 2030, trainata soprattutto dal fotovoltaico e accompagnata da un calo del termoelettrico di circa 12 GW (scenario High). Un’evoluzione che pone per il gruppo opportunità e sfide e che richiede di conseguenza un aumento dell’impegno per favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili e migliorare la sicurezza del sistema. Ecco perché, nei prossimi cinque anni il Gruppo Terna prevede investimenti per lo sviluppo della rete elettrica che raggiungeranno circa quattro miliardi di euro, superiori di circa il 30% rispetto a quanto previsto dal precedente Piano Strategico.
Il documento riporta le principali infrastrutture elettriche in corso di realizzazione tra cui le interconnessioni con Montenegro e Francia, la cui entrata in esercizio è prevista per entrambe nel 2019, il nuovo progetto SACOI3 (collegamento Sardegna, Corsica e Italia) e l’interconnessione elettrica Italia-Austria.
“Oltre a questi, sono previsti diversi interventi finalizzati ad accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico italiano” come le linee Colunga-Calenzano, Foggia-Gissi, Paternò-Pantano-Priolo e Chiaramonte Gulfi-Ciminna.
Il gruppo ha ricordato anche come nel corso del 2016 sia entrata in servizio la linea “Sorgente-Rizziconi”, che unisce la Sicilia al resto della penisola e quindi all’Europa attraverso il sistema elettrico italiano ad alta tensione. “Con la “Sorgente-Rizziconi” Terna ha eliminato un importante “collo di bottiglia” esistente a livello zonale, annullato il differenziale di prezzo presente tra la Sicilia e il resto del Paese e consentito un risparmio che si stima in circa 600 milioni di euro, oltre a 700mila tonnellate di CO2 di minori emissioni in atmosfera ogni anno”.