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Teleriscaldamento e teleraffrescamento, le potenzialità delle fonti rinnovabili

Teleriscaldamento fonti rinnovabili
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Come decarbonizzare le reti di teleriscaldamento

(Rinnnovabili.it) – La riduzione delle emissioni del settore della climatizzazione domestica è fondamentale per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e ridurre l’inquinamento atmosferico. Una strada ancora poco esplorata? L’integrazione dei sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento con fonti rinnovabili a bassa temperatura. Il come lo spiega l’associazione internazionale IRENA e con l’università danese di Aalborg, in un nuovo documento guida (pdf).

Tradizionalmente, agroenergie e biocarburanti sono stati la principale alternativa ai combustibili fossili in questa tecnologia. Tuttavia, i recenti miglioramenti nell’isolamento degli edifici e nella digitalizzazione hanno aperto i cosiddetti “district energy systems” (letteralmente “sistemi energetici distrettuali”) anche ad altre risorse verdi. Geotermia a bassa entalpia, solare termico e calore di scarto sono entrati di diritto nella lista di fonti d’alimentazione, grazie anche all’ampia disponibilità geografica.

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Tuttavia il loro potenziale è in gran parte inutilizzato. Il motivo, spiega IRENA, è che queste fonti rinnovabili a bassa temperatura “non sono immediatamente compatibili con le attuali infrastrutture del teleriscaldamento e con il patrimonio edilizio esistente”. Ecco perché la guida si rivolge direttamente ai responsabili politici per fornire informazioni ed esempi di strumenti e soluzioni disponibili che facilitino il connubio tra green energy e sistemi energetici distrettuali.

Il documento presenta anche una panoramica delle applicazioni e delle tecnologie abilitanti per il teleriscaldamento e il teleraffrescamento a base di energia rinnovabile a bassa temperatura.

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