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Teleriscaldamento, raggiunge 3 milioni di italiani

Oggi grazie al teleriscaldamento si copre il 6% del fabbisogno nazionale di domanda per il riscaldamento, ma, potenzialmente, questa quota può crescere fino al 25%

_00infogTeleriscaldamento, raggiunge 3 milioni di italianirafica_principale(Rinnovabili.it) – E’ presente oramai in 10 regioni italiane, dove raggiunge edifici residenziali, uffici e industrie. Parliamo del teleriscaldamento, una delle tecnologie legate all’efficienza energetica che senza troppi clamori, in questi anni sta accumulando risultati importanti. A raccontarceli è il primo rapporto di Legambiente e Associazione Italiana Riscaldamento Urbano (AIRU) presentato oggi. Il documento snocciola dati rilevanti: sono quasi 3 milioni gli abitanti equivalenti (considerando tutte le differenti tipologie di utenza) che usufruiscono di servizi di teleriscaldamento e/o raffrescamento. Il 62% della volumetria teleriscaldata serve edifici residenziali con oltre 182 milioni di metri cubi, il 35% edifici di tipo terziario con 101,5 milioni di m3 e il 3% il settore industriale con 8,2 milioni di metri cubi teleriscaldati.

 

Analizzando il comparto a livello regionale si scopre invece che il servizio è presente in tutto il Nord Italia, escluso il Friuli, e in tre regioni del centro, Toscana, Lazio e Marche. Questo si traduce con 192 reti per 150 centri urbani e 291 milioni di metri cubi serviti. E i dati appaiono anche più interessanti se si prendono in considerazioni le potenzialità future. Gli autori hanno, infatti, calcolato che puntando a un miliardo di m3 riscaldabili attraverso reti di teleriscaldamento, si potrebbe ottenere un risparmio di energia primaria pari a oltre un milione di tep e a 5,3 milioni di tonnellate di CO2 evitate in atmosfera. Secondo l’Indagine conoscitiva svolta da AGCM in Italia sono oltre 5.300 i Comuni in cui è possibile realizzare tali impianti, pari al 66% del totale.

 

L’idea di redigere insieme a Legambiente il rapporto Il teleriscaldamento in Italia – stato dell’arte e prospettive di sviluppo nasce con l’obiettivo di unire due esperienze e metodologie, e quindi di raccontare e fotografare lo sviluppo delle grandi e piccole reti di teleriscaldamento in Italia, mettendo in luce gli aspetti energetici e quindi ambientali tramite l’uso di mappe intelligenti – ha dichiarato Ilaria Bottio, Segretario generale AIRU -. Ma lo stato dell’arte non basta. Interessante è l’analisi delle possibilità di sviluppo che potrebbe avere questa infrastruttura se debitamente sostenuta. Infatti seppur degna di rispetto ad ogni tale tecnologia soddisfa solo il 6% del fabbisogno nazionale di domanda per riscaldamento, mentre dalle valutazioni, seppur parametriche, si potrebbe arrivare ad un 25%. Il pregio del teleriscaldamento e quindi suo intrinseco valore è proprio di collettare tutte le risorse energetiche disponibili sul territorio e di veicolarle verso l’utenza potenziale”.