(Rinnovabili.it) – Quali opzioni verdi presenta il teleriscaldamento? E’ possibile riqualificare le centrali termiche esistenti evitandone il completo rifacimento? A queste e altre domande legate al trasferimento della risorsa geotermica ha risposto la Quarta Conferenza Nazionale per le Rinnovabili Termiche organizzata da Amici della Terra a in collaborazione con CARTE (Coordinamento della Associazioni di impresa per le Rinnovabili Termiche e l’Efficienza energetica). La seconda giornata dell’evento, esclusivamente dedicata al tema del teleriscaldamento verde, è servita per approfondire gli aspetti meno conosciuti della tecnologia che oggi permette a molte grandi città di utilizzare il calore residuo di impianti diversi, che altrimenti andrebbe sprecato. Tra le nuove soluzione tecniche che consentono di ampliare la qualità del servizio riducendo le emissioni inquinanti e climalteranti, fa capolino il “teleriscaldamento freddo” come spiegato nel suo intervento Paolo Tarantino, Direttore Tecnico di Cogeme; si tratta di una rete di distribuzione di acqua a 12-14 °C per fornire l’energia geotermica, o idrotermica alla Pompe di Calore ad Alta Temperature connesse.
A differenza della versione tradizionale, è in grado di risolvere le criticità tipiche legate all’utilizzo di fonti rinnovabili all’interno di centri storici, di zone con scarsità di spazi comuni o di contesti con vincoli di tutela paesaggistica, storica o architettonica. In questo caso la realizzazione della rete di distribuzione acqua è estremamente più semplice, veloce e molto meno invasiva, con una notevole riduzione dei disagi per i cittadini oltre a non richiedere una grossa centrale di produzione di calore. Nel dettaglio, spiega Trantino, “è una valida risposta alle esigenze di quei piccoli centri urbani interessati all’efficientamento energetico del territorio, il cui conseguimento, per le limitate dimensioni del bacino d’utenza, non può trovare una favorevole risposta nel teleriscaldamento tradizionale, sia esso cogenerativo che alimentato da fonti rinnovabili”.
“La possibilità di riqualificare le centrali termiche esistenti con l’utilizzo di pompe di calore a bassa, media o alta temperatura, può oggi evitare il completo rifacimento degli impianti interni di riscaldamento; l’impiego di “particolari” stoccaggi di energia termica posti al servizio delle pompe di calore, completa la razionalizzazione della produzione finale di energia”.