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Teleriscaldamento efficiente, gli aiuti del PNRR per un inverno più sicuro

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Come liberarsi di 20.000 tonnellate equivalenti di petrolio

(Rinnovabili.it) – Duecento milioni di euro per supportare il teleriscaldamento efficiente e aumentare la sicurezza energetica risparmiando almeno 20.000 tep di energia fossile ogni anno. A tanto ammonta il finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedicato alle infrastrutture termiche “sotterranee”. L’intervento appartiene alla Misura 2 del Piano e mira allo sviluppo di 330 km di reti di teleriscaldamento efficiente, ovvero basato sulla distribuzione di calore generato da fonti rinnovabili, da calore di scarto o cogenerato in impianti ad alto rendimento. Ma contempla anche la costruzione di impianti o connessioni per il recupero di calore di scarto inserendo un secondo target da 360 MW.

Nell’ambito del mix tecnologico che dovrà garantire il conseguimento degli obiettivi ambientali del prossimo decennio – spiega il Governo nel PNRR – […] il teleriscaldamento gioca un ruolo fondamentale. Ciò in particolare per le sue capacità di integrare l’efficienza con l’uso delle fonti rinnovabili, nonché la delocalizzazione e la riduzione delle emissioni inquinanti in particolare nelle grandi aree urbane dove il problema è ancora più acuto”.

Ieri il Ministero della Transizione ecologica ha pubblicato il Decreto che disciplina i criteri generali per la concessione dei benefici, definendo anche le condizioni di cumulabilità con gli incentivi per la cogenerazione. E incaricando il GSE di definire l’entità delle tariffe.

Chi può richiedere gli incentivi per il teleriscaldamento efficiente?

A chi sono destinate le risorse? A soggetti, pubblici o privati, proprietari, realizzatori o gestori della reti e delle centrali di produzione termica e/o frigorifera. Nel dettaglio i 200 milioni saranno suddivisi su due linee d’azione:

I criteri di valutazione dei progetti terranno conto degli impatti in termini di risparmio di energia primaria non rinnovabile e di energia rinnovabile termica utilizzata sul totale di quella prodotta, della “cantierabilità” in rapporto ai tempi di realizzazione della relazione costi-benefici.

“Il raggiungimento del target consentirebbe, a regime, di conseguire benefici di tipo energetico ambientale pari a 20,0 Ktep annui di energia primaria fossile risparmiata e 0,04 MtCO2 di emissione di gas serra evitati nei settori non ETS ogni anno”.

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