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Sviluppo delle reti elettriche, l’UE presenta un Piano d’azione a prova di futuro

Incentivi normativi, migliore accesso ai finanziamenti, pianificazione a lungo termine, rilascio più rapido delle autorizzazioni. Ecco le nuove misure Ue per lo sviluppo infrastrutturale dell'Unione

Sviluppo delle reti elettriche
Image by alyoshine from Pixabay

(Rinnovabili.it) – “Le reti sono la spina dorsale del nostro sistema energetico”. Con queste parole Maroš Šefčovič, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo ha presentato stamane il nuovo “Action Plan for Grids“, il piano d’azione per accelerare lo sviluppo delle reti elettriche. Di cosa si tratta? Di un pacchetto di misure pensate per sostenere l’attuazione dei progetti di interesse comune e migliorare la progettazione a lungo termine sia a livello di trasmissione che di distribuzione. “Il nostro piano rafforzerà il sostegno alla pianificazione, allo sviluppo e alla gestione delle infrastrutture“, ha spiegato Šefčovič. “Si tratta di aspetti fondamentali per portare una quantità sempre maggiore di energia generata dalle fonti rinnovabili europee agli utenti finali che ne hanno bisogno, dalle famiglie ai produttori di idrogeno“.

Sviluppo delle reti elettriche europee, a che punto siamo

 Oggi il Blocco può vantare una delle reti elettriche più interconnesse e resilienti del mondo, in grado di fornire un servizio di qualità ai consumatori ogni giorno dell’anno. Merito anche del quadro legislativo comunitario che comprende norme ad hoc sulle infrastrutture energetiche transfrontaliere e sul mercato interno dell’elettricità. Ma in vista dell’ulteriore crescita delle fonti rinnovabili (1.000 GW entro il 2030) e con il processo di accoppiamento dei mercati quasi completato, l’ulteriore sviluppo infrastrutturale rappresenta un passaggio obbligatorio .

Si prevede che il consumo di elettricità aumenterà di circa il 60% da qui al 2030. Affinché l’UE raggiunga il suo obiettivo di energia rinnovabile, la capacità di generazione di energia eolica e solare deve aumentare da 400 GW nel 2022 ad almeno 1.000 GW entro il 2030, compreso un grande edificio – aumento delle energie rinnovabili offshore fino a 317 GW entro il 2050. Affinché ciò accada, è necessario espandere e aggiornare rapidamente le nostre reti elettriche. Le reti dovranno gestire grandi quantità decentralizzate di eolico e fotovoltaico e al contempo soddisfare la crescente domanda legata all’elettrificazione della mobilità, del riscaldamento e raffreddamento, di alcuni processi industriali.

 La Commissione europea stima che complessivamente, solo in questo decennio, saranno necessari circa 584 miliardi di euro di investimenti per l’ammodernamento e lo sviluppo delle reti elettriche. E che la maggior parte di queste risorse sia destinata alle linee di distribuzione (circa il 40% ha più di 40 anni) per renderle digitali, monitorate in tempo reale, controllabili da remoto e sicure dal punto di vista informatico.

Infrastrutture elettriche, il Piano d’azione UE

Il piano definisce diverse azioni per accelerare la diffusione delle reti. Il primo è dare priorità all’attuazione dei progetti di interesse comune PCI e dei progetti di reciproco interesse già individuati con gli Stati membri interessati e i promotori dei progetti. Sulla base di un monitoraggio rafforzato, i promotori aggiorneranno regolarmente i Paesi e la Commissione sui progressi e individueranno le questioni da risolvere, comprese le autorizzazioni. Il piano d’azione migliorerà inoltre la pianificazione a lungo termine sia a livello di trasmissione che di distribuzione. I TSO e gli Stati membri dovrebbero garantire che siano progettati e sviluppati sufficienti progetti di trasmissione dell’elettricità per soddisfare le esigenze infrastrutturali dell’UE identificate per il 2030, 2040 e 2050, tenendo conto dei piani nazionali per l’energia e il clima. Inoltre, la Commissione fornirà indicazioni sulla designazione delle aree infrastrutturali dedicate per i progetti di rete necessari per integrare le energie rinnovabili, come previsto dalla RED III.

Gli incentivi

Tra le misure chiave, l’introduzione di incentivi normativi per mezzo di orientamenti sugli investimenti ex ante orientati al futuro. “Gli investimenti anticipati possono essere particolarmente rilevanti, ad esempio, per investire in reti offshore a prova di futuro che consentano future espansioni delle reti a maglia in mare; per le aree ad elevato potenziale fotovoltaico onshore non sfruttato come quelle di accelerazione; o per la costruzione di smart grid che supportino i piani nazionali per le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici o i piani comunali per l’introduzione delle pompe di calore”. La Commissione – con il supporto di ACER, ENTSO-E e EU DSO Entity – proporrà orientamenti che individuino le condizioni alle quali dovrebbe normalmente essere prevista l’approvazione degli investimenti anticipati.

Il piano d’azione definisce inoltre soluzioni alle complessità che comporterà l’integrazione delle energie rinnovabili offshore, promettendo anche in questo caso degli orientamenti per le autorità nazionali di regolamentazione sulla condivisione dei costi transfrontalieri di tali progetti. E ancora: il piano chiede di incentivare un uso migliore delle reti aumentando la trasparenza e adattando le tariffe di rete all’evolversi del sistema energetico, sostenendo la cooperazione tra i gestori dei sistemi e le raccomandazioni dell’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER).

Infine verrà migliorato l’accesso ai finanziamenti e sarà favorito il rilascio più rapido delle autorizzazioni necessarie ad ampliare l’infrastruttura elettrica offrendo alle autorità sostegno tecnico e orientamenti per far partecipare più attivamente i portatori di interessi e le collettività.

Leggi il Piano d’azione dell’UE per le reti