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Superconduttività, da Barcellona la svolta che rivoluzionerà le rinnovabili

Superconduttività, da Barcellona la svolta che rivoluzionerà le rinnovabili

 

(Rinnovabili.it) – Dopo quattro anni di lavoro, Eurotapes – uno dei più importanti progetti sulla superconduttività in Europa – ha presentato a Barcellona le sue conclusioni. Risultati che non solo soddisfano il nutrito gruppo di ricercatori, ma che rappresentano una vera svolta nell’ambito degli studi sui materiali superconduttivi. Il settore sta catturando l’attenzione di molti esperti e scienziati a livello mondiale: migliorare la conduttività significa infatti consentire alla distribuzione di energia elettrica di subire perdite minime e aumentare il contributo delle energie rinnovabili.

 

 

Come funziona a superconduttività?

Si tratta di materiali in grado di incanalare energia elettrica con una resistenza pari a zero e con ridotte perdite di potenza. Quando una corrente elettrica passa attraverso un conduttore come il rame e l’argento, parte della carica viene persa sotto forma di calore, una perdita che aumenta con la distanza che devono percorrere le cariche.

Nella superconduttività invece – scoperta per la prima volta nel mercurio nel 1911 – la resistenza elettrica praticamente si annulla in alcuni metalli, quando questi vengono raffreddati a temperature vicine allo zero assoluto (-273 gradi Celsius).

 

I progressi delle ricerca europea

superconduttivitàEurotapes ha coinvolto i più grandi esperti europei in materia, provenienti da nove nazioni: Austria, Belgio, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Romania, Slovacchia e Spagna. Il progetto, coordinato dall’Istituto di Scienza dei Materiali di Barcellona, ha prodotto un nastro di 600 metri, composto di ossido di rame, con un metodo che riduce il costo di produzione. Questa striscia – spiega il coordinatore del progetto, Xavier Obradors – “è come un filo che conduce 100 volte più energia elettrica rispetto al rame. In questo modo è possibile ad esempio creare cavi che trasportino più elettricità o generano campi magnetici molto più intensi rispetto ad oggi”.

Le applicazioni sono molteplici ma quelle che promettono di più sono ovviamente legate al mercato elettrico “Questo nuovo materiale potrebbe essere utilizzato per rendere più potenti e leggere le turbine eoliche”, ha aggiunto Obradors e nel lungo termine “rivoluzionare la produzione di energia da fonti rinnovabili”, riducendo i costi di produzione per kWh.

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