Ammonta fino a 10 miliardi il potenziale di investimento in soluzioni ‘smart’ al 2020; una scommessa che la competitività nazionale non deve perdere
“L’Italia è senz’altro all’avanguardia sia dal punto di vista regolatorio che da quello normativo – afferma Matteo Marini, Presidente di ANIE Energia – ma per una completa applicazione su scala nazionale delle smart grid c’è ancora molto lavoro da fare. Si impone infatti un ripensamento delle modalità di protezione, gestione e regolazione delle reti di distribuzione, che devono passare da passive ad attive. È questa la strada strategica da percorrere per rendere indipendente il nostro Paese e per portare i costi dell’energia a livelli competitivi anche in Italia”. E’ oggi quanto mai evidente che il forte aumento della penetrazione dell’energia green nel sistema elettrico abbia bisogno nuove e più evolute modalità di gestione della rete. In questo contesto sottolinea Marini, sarà importante realizzare una robusta cooperazione tra industria e utilities al fine d’indirizzare il processo di realizzazione in un’adeguata economia di scala ed una standardizzazione coordinata a livello Paese.