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Smart grid: l’Europa ha investito quasi 2 mld nel 2012

Smart grid: l’Europa ha investito quasi 2 mld(Rinnovabili.it) – L’Unione Europea si vuole assicurare la leadership nel settore tecnologico delle smart grid. Lo dimostrano i quasi due miliardi di euro investiti in ben 281 progetti di infrastrutture intelligenti e tecnicamente avanzate sul territorio comunitario, della Croazia, della Svizzera e della Norvegia. A tenere il conto degli sviluppi del settore è il Centro Comune di Ricerca della Commissione europea, che ha aggiornato in questi giorni il proprio rapporto “Smart Grid projects in Europe: lessons learned and current developments“. La nuova versione riporta che, a fine 2012, in Europa risultavano implementati 281 progetti, con una media di budget di 20 milioni l’uno. Regno Unito, Germania, Francia e Italia risultano essere i primi paesi nella classifica degli investitori in iniziative sperimentali, mentre la Danimarca è coinvolta più attivamente nella fase di R&S.

 

Le organizzazioni dellUE-15 stanno gestendo la maggior parte degli investimenti e stanno anche  strettamente collaborando a progetti multinazionali, di cui il 95% è supportato economicamente da fondi comunitari. Il documento riporta che i progetti avviati sono mirati principalmente alle seguenti applicazioni: sistemi di controllo per migliorare l’osservabilità (ad esempio contatori intelligenti per raccogliere e conservare, su richiesta e in tempo reale, i dati per i consumatori) e la controllabilità (ad esempio la frequenza e il controllo del flusso energetico) delle reti; distribuiti architetture ICT per il coordinamento delle risorse energetiche distribuite (ad esempio parchi eolici, impianti fotovoltaici e moduli di cogenerazione) e del bilanciamento della domanda e dell’offerta in modo flessibile, infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici, e l’uso di impianti di stoccaggio come una fonte supplementare di flessibilità per la rete. Inoltre, gli analisti riferiscono che nel 212 i principali ostacoli per i progetti di reti intelligenti risultavano essere la mancanza di interoperabilità e di standard, la normativa e la resistenza dei consumatori a partecipare a prove di sperimentazione.

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