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Smart grid, la palla passa ai cittadini

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(Rinnovabili.it) – Le chiamano smart grid, reti intelligenti in grado di gestire flussi di corrente e di dati, determinando in anticipo le richieste di consumo e adattando con flessibilità produzione e domanda elettrica. L’Italia è stata la prima nazione al mondo a dotarsi, nel 2006, di una smart grid su scala nazionale e nonostante da allora i progressi compiuti non siano stati così eclatanti, la trasformazione del sistema elettrico è iniziata. Di questo ne sono certi alla Bip – Business Integration Partners, prima multinazionale italiana di managament consulting, che durante la tavola rotonda del Festival dell’Energia dedicata all’Innovazione ha presentato uno studio dedicato.

 

Il documento evidenzia come oggi più che mai le reti più intelligenti siano elementi strettamente necessari per gestire i picchi massimi di consumo elettrico, che sono destinati a crescere sempre di più: secondo una stima di Bip, l’aumento del carico massimo di elettricità previsto al 2030 è infatti pari al 26%, più che proporzionale rispetto all’incremento del consumo medio giornaliero (19%).

 

In questo contesto in pieno mutamente, un ruolo da protagonisti lo hanno anche i consumatori. I cittadini dovranno imparare a sfruttare al meglio la sempre maggiore mole di dati messa a disposizione sul cloud da retailer e service provider, prendendo dimestichezza con smartphone e tablet per monitorare e gestire in modo efficiente i propri consumi elettrici. “L’interazione tra domanda e offerta è un passo fondamentale da compiere per portare alla diffusione definitiva delle smart grid, rendendo i cittadini protagonisti, e non vittime, di questa rivoluzione”, afferma Carlo Capè, amministratore delegato di Bip.

 

Le smart grid, spiega il report, sono sempre più richieste dall’attuale contesto energetico. “Siamo di fronte a diversi trend esponenziali che insistono sulle reti con nuove esigenze di sviluppo e gestione in ottica smart”, aggiunge Capè presentando una stima di Bip che prevede un abbattimento dei costi della generazione distribuita, ovvero il fotovoltaico a livello residenziale, il cui costo dell’energia prodotta sarà equivalente nell’arco di pochi anni al prezzo in bolletta. A crollare sarà anche il costo dell’immagazzinamento dell’energia prodotta in casa, che scenderà del 30% da qui al 2020.

 

Un altro fattore che preme sulla diffusione di una rete “intelligente” è il boom di auto elettriche atteso nei prossimi anni, fino ad arrivare a 10 milioni di veicoli elettrici circolanti in Italia entro il 2030, che richiederà un incremento della capacità della rete di circa il 70% nelle aree più densamente popolate.

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