(Rinnovabili.it) – E’ la Puglia a detenere il primato dell’utilizzo dei fondi Ue per le smart grid. La notizia è stata data in occasione dello svolgimento della giornata studio “Le reti intelligenti. Tecnologia abilitante per la generazione distribuita, l’efficienza energetica e i servizi ai consumatori” durante la quale è stato evidenziato il valore e il ruolo dell’automazione dei sistemi elettrici. Il comparto, nato negli anni Sessanta del secolo scorso è da allora in costante evoluzione e offre una vasta esperienza che va dalle grandi reti di distribuzione fino ai piccoli sistemi a minore tensione. Il problema che ancora oggi permane è però la scarsa capacità di monitoraggio e controllo che fa perdere di efficacia i tentativi di sviluppare nuove realtà intelligenti in grado di ottimizzare la distribuzione energetica riducendo al minimo gli sprechi.
La situazione ha quindi bisogno di essere capovolta, rinnovata e le reti necessitano di incrementare il livello di automazione e di intelligenza riuscendo così a gestire flussi energetici anche bidirezionali, che quindi non vanno esclusivamente dalle grandi centrali al consumatore.
E i margini di miglioramento e sviluppo ci sono visto che gli investimenti nel settore, secondo quanto rivelato dal Worldwatch Institute, nel 2012 sono aumentati del 7% a livello globale, per un totale di 13,9 miliardi di dollari nel mondo, di cui 1,4 miliardi nella sola Europa. La consapevolezza di un aumento concreto degli investimenti rafforza il settore e fa sperare nel sostegno in favore dei nuovi progetti.
Tra questi un prototipo innovativo di telecontrollo sperimentato presso l’Università di Bari realizzato nell’ambito del progetto “Smart Grids: Tecnologie avanzate per i servizi pubblici e l’energia” coordinato da Massimo La Scala del Politecnico di Bari. Costituito da sensori intelligenti posizionati in tre parti della città di Bari il progetto riesce a garantire il monitoraggio e il controllo dell’erogazione dell’energia oltre che la sicurezza degli impianti. Il progetto, considerato di importanza strategica, è finanziato da fondi europei per il periodo 2009-2013 ottenuto dalla regione Puglia che da sola spende un quarto del totale riservato all’Italia superando con abilità intoppi burocratici .