Cosciani “Domanda e offerta pronte a dare il via al mercato. Dagli accumuli benefici fino a 500 milioni € per tutto il sistema elettrico”
(Rinnovabili.it) – Il settore della generazione distribuita attende da mesi che GSE e Autorità per l’energia mettano a punto in maniera chiara e completa le regole applicative e attuative per l’utilizzo dei sistemi di accumulo a batteria connessi in bassa e media tensione alla rete elettrica. Un ritardo di cui oggi ne sta risentendo tutto mercato italiano delle soluzioni domestiche e di quelle per le piccole e medie imprese. Da questa costatazione è partita nei giorni scorsi l’interrogazione presentata al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, dalla deputata e responsabile Ambiente della segreteria nazionale del PD Chiara Braga e dal presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci in cui si chiede quali iniziative il MISE intenda adottare affinché venga completato il quadro normativo nel più breve tempo possibile. “L’interrogazione parlamentare rappresenta una giusta e corretta richiesta di procedere a completare il quadro regolatorio per favorire il contributo di questo settore al rilancio dell’economia, sia in termini di produzione industriale che in termini occupazionali”, commenta Nicola Cosciani, Presidente del Gruppo Sistemi di Accumulo ANIE Energia, sottolineando i vantaggi economici che possono derivare dall’integrazione tra questi sistemi e le tecnologie rinnovabili.
Secondo uno studio della stessa AnieEnergia esistono vantaggi non trascurabili derivanti “da installazione e utilizzo dei sistemi di accumulo abbinati agli impianti fotovoltaici, per ottimizzare l’autoconsumo e ridurre il costo della bolletta elettrica. Abbiamo stimato risparmi fino a 500 milioni € all’anno per tutto il sistema elettrico”.
Tale abbinamento è ovviamente subordinato all’emanazione del dettato regolatorio da parte dell’AEEG, conseguente al documento di consultazione 613/2013, che dovrà approvare le varianti alle norme tecniche CEI 0-16 e CEI 0-21 che definiscono la connessione alla rete MT e BT dei sistemi di accumulo anche abbinati ad impianti di generazione rinnovabile secondo gli schemi impiantistici già definiti nelle sopraccitate varianti.