
Alla presentazione del Piano di Sviluppo Terna 2025-2034 tengono banco lo sviluppo arrembante delle rinnovabili, con le richieste di allaccio alla rete che si moltiplicano, e l’annuncio di un intervento in arrivo contro un fenomeno che rischia di frenare la transizione: la saturazione virtuale della rete. Per semplificare al massimo: le richieste di connessione alla rete di trasmissione nazionale relative a progetti che, per vari motivi, non vengono poi realizzati, continuando però a occupare in modo, appunto, virtuale, la rete. E frenando così l’ingresso di nuovi progetti che potrebbero anche avere maggiori chance di riuscita, se non la certezza.
“Dovremo definire un meccanismo per cui o fanno gli impianti o la domanda decade”, segnala Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “Si possono dare dei tempi, ma dopo che la rete è ormai satura da 4-5 anni di richieste, perché hanno presentato istanze e non le hanno portate avanti, l’istanza deve decadere”, avverte il ministro, quindi “nei prossimi giorni definiremo le modalità della procedura”.
L’attuale esplosione di domande di allaccio alla rete di impianti rinnovabili, la richiesta di occupare spazio nella rete di trasmissione, “determina una valutazione immediata circa il fatto che qualcosa non funziona”, riflette Pichetto. “Quando parliamo di saturazione della rete, saturazione che è fittizia e non di fatto, questo pone immediatamente la necessità che la semplificazione processi debba trovare anche elementi di trasparenza su quello che è l’effettiva installazione, rispetto alla teorica installazione e alla teorica autorizzazione, con un intasamento delle procedure autorizzative”.
Richieste presentate “cui spesso segue un fermo lavori, in molti casi per inadeguatezza dei piani economici o altre ragioni”, ragiona Pichetto, richieste ‘a salve’ “che vanno pesare sulla programmazione nazionale e di Terna con un ribaltamento sui soggetti dell’ultimo miglio, a danno dell’intero sistema Paese”, dice il titolare del MASE.
Affronta il tema anche Stefano Besseghini, presidente ARERA, partendo da alcuni dei dati diffusi da Terna e relativi alle richieste di connessione. Secondo i dati dell’operatore, al 31 dicembre 2024, risultano 348 GW di richieste di connessione per impianti rinnovabili (di cui 152 GW di solare, 110 GW di eolico on-shore e 86 GW di eolico off-shore) e 277 GW per sistemi di accumulo. Al 28 febbraio 2025, le richieste di connessione di impianti rinnovabili sono pari a circa 350 GW, mentre le richieste di connessione per accumuli sono pari a 269 GW. Numeri, precisa Terna, “che superano ampiamente” il fabbisogno nazionale individuato dal Documento di Descrizione degli Scenari 2024 Terna-Snam e dai target nazionali.
Ecco perché si dovrà “capire la credibilità di 350 GW di richieste di connessione”, avverte Besseghini. “Tenere Terna costantemente agganciata” alla dinamica dei processi autorizzativi “è il modo migliore perché il sistema evolva coerentemente nella capacità di programmazione e essere sempre proattivo”, aggiunge il presidente ARERA, “perché la differenza tra programmazione e quel che accade è uno stranded cost, e non possiamo permetterci di spendere soldi quando possiamo evitarlo”.
Raccomandazioni che trovano Terna pronta. Non ci sono solo i ‘fantasmi rinnovabili’ di impianti che non saranno mai realizzati, “le richieste di connessione di impianti rinnovabili, di sistemi di accumulo e, sempre più negli ultimi mesi, di Data Center, sono in costante aumento”, spiega l’ad e dg Giuseppina Di Foggia, “per far fronte al rischio di saturazione virtuale della rete e per contribuire a mantenere l’attrattività del Paese per gli investitori, anche internazionali, abbiamo adottato – a seguito dell’approvazione del dl Sicurezza Energetica – un nuovo processo di programmazione territoriale delle nostre infrastrutture“.
Un processo che “assicura efficienza nella realizzazione delle opere abilitanti e la connessione di nuove risorse, consentendo di ridurre le congestioni amministrative, e di minimizzare i costi per il sistema”, segnala la top manager di Terna.
La società propone un nuovo modello di ‘Programmazione Territoriale Efficiente’ basato sul portale, lanciato a giugno del 2024, TE.R.R.A. (Territorio, Reti, Rinnovabili, Accumuli). Per far fronte al problema della saturazione virtuale della rete, in un contesto in cui le richieste di connessione alla sola rete di Terna superano di gran lunga gli obiettivi di decarbonizzazione del PNIEC, è stata avviata una revisione dei processi di programmazione territoriale che renderà più efficiente la realizzazione delle nuove infrastrutture elettriche.
Come mostra il Piano di Sviluppo 2025-2034, Terna ha definito un approccio di gestione delle richieste di connessione basato su 76 “microzone” che “consentono di modellare in modo efficace un perimetro all’interno del quale studiare soluzioni di connessione e quantificare la capacità rinnovabile addizionale che può essere integrata nella rete, alla luce degli sviluppi attesi”, spiegano dalla società di via Galbani.

Attraverso algoritmi di simulazione innovativi, e tenendo conto, tra le altre cose, dei vincoli territoriali e degli eventuali indirizzi di programmazione territoriale ricevuti dalle amministrazioni locali, con il nuovo modello viene definita per ciascuna microzona “una soluzione che abiliti, in ottica di efficienza infrastrutturale, la connessione alla rete della nuova capacità rinnovabile utile al raggiungimento degli obiettivi del PNIEC al 2030, opportunamente incrementati per garantire flessibilità nella effettiva collocazione degli impianti”, precisano da Terna.
Sempre nell’ottica della programmazione territoriale efficiente, Terna sta poi lavorando con le Autorità in una prospettiva di aggiornamento del TICA – il Testo Integrato delle Connessioni Attive – per rendere operativo entro la fine di quest’anno un meccanismo di open season. Il meccanismo di open season nell’ambito elettrico è un processo utilizzato per pianificare e allocare la capacità su nuove infrastrutture. Un meccanismo permette ai potenziali utenti di manifestare il loro interesse e impegno per l’utilizzo della capacità futura, facilitando così la decisione di investimento da parte degli operatori.