Anie Energia ha presentato ieri a Roma il primo studio nazionale completo sui benefici dei sistemi di accumulo elettrochimico
Ipotizzando uno scenario di penetrazione dei sistemi di accumulo del 20% (ovvero 5 milioni di impianti fotovoltaici a fronte dei 25 milioni di famiglie italiane), lo studio di Anie Energia ha calcolato che il risparmio maggiore deriverebbe dalla riduzione dell’energia tagliata a causa di overgeneration (eccesso di generazione sulla domanda), quantificata in 234,4 milioni di euro, subito seguito dai 147,1 milioni risparmiati dalla riduzione di capacità termoelettrica derivante dal livellamento del picco di domanda serale di energia. Si aggirerebbe intorno a 72,8 milioni invece il taglio dei costi derivanti dall’investment deferral sulla rete di distribuzione dovuta alla riduzione della potenza richiesta e sui 17,4 milioni il risparmio generato dalla riduzione delle perdite di rete. “In aggiunta ai benefici per il sistema elettrico – conclude Cosciani – la diffusione delle batterie determina anche benefici indiretti a livello di Sistema Paese. Pertanto, garantire un supporto legislativo e regolatorio ai sistemi di accumulo vorrebbe dire abilitare la creazione di una filiera italiana dei sistemi di accumulo, con importanti ricadute dal punto di vista industriale e occupazionale”.