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IEA: Servono 80 milioni di km di reti elettriche per la sicurezza energetica

L'Agenzia Internazionale per l'Energia presenta il primo studio globale sulle infrastrutture elettriche e su loro sviluppo in linea con gli obiettivi della lotta climatica e della transizione energetica

reti elettriche
via depositphotos.com

 Reti elettriche e transizioni energetiche sicure

(Rinnovabili.it) – Sono la spina dorsale dei nostri sistemi energetici e sono i primi elementi a sentire gli effetti della transizione verde. Parliamo delle reti elettriche, oggi di fronte a nuove sfide e repentini cambiamenti. Per tracciare il quadro della situazione l’Agenzia Internazionale dell’Energia IEA ha elaborato lo speciale rapporto Electricity Grids and Secure Energy Transitions. Il documento offre per la prima volta in assoluto, un inventario delle reti elettriche a livello mondiale. E sottolinea le loro difficoltà a tenere il passo con la rapida crescita delle tecnologie energetiche pulite.

 “I recenti progressi nel campo dell’energia pulita a cui abbiamo assistito in molti paesi non hanno precedenti e sono motivo di ottimismo”, ha affermato il direttore esecutivo della IEA, Fatih Birol. “Tuttavia potrebbero essere messi a repentaglio se Governi e imprese non dovessero collaborare per garantire che l’adeguatezza delle reti elettriche mondiali. Questo rapporto mostra ciò che è in gioco e ciò che deve essere fatto. Dobbiamo investire nelle reti oggi o affrontare lo stallo domani”.

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Servono 600 miliardi di dollari di investimenti

Per la precisione il documento stima che per raggiungere tutti gli obiettivi nazionali in materia di clima ed energia sarà necessario  l’aggiunta o sostituire 80 milioni di chilometri di linee elettriche entro il 2040. Parliamo di un’estensione uguale all’attuale infrastruttura globale. Questo significare necessariamente aumentare gli investimenti nel settore fino a superare i 600 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. Ma costruire e riqualificare da soli non bastano. Secondo gli autori appare necessario anche modificare le modalità di funzionamento e regolamentazione delle reti elettriche.

Con lo scenario Grid Delay Case, il report esamina cosa accadrebbe senza rapidi investimenti e riforme regolatorie nel settore: le emissioni cumulative di CO2 tra il 2030 e il 2050 sarebbero quasi 60 miliardi di tonnellate in più a causa di una più lenta diffusione delle energie rinnovabili. A conti fatti il pianeta avrebbe una probabilità del 40% di superare i 2°C di riscaldamento globale. Per non mancare la metà, però  serve un’azione condivisa, decisa e rapida. I tempi per l’ammodernamento e l’ampliamento delle reti elettriche sono, infatti, piuttosto lunghi: pianificare, ottenere le autorizzazioni e completare i progetti può richiedere dai 5 fino ai 15 anni.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.