
Come possono le nuove Unità Virtuali Abilitate, così come definite dal TIDE, partecipare alla riserva di contenimento della frequenza? Un’indicazione sulla possibile architettura funzionale, i requisiti tecnici e flusso dati da scambiare in tempo reale, arriva oggi da Terna.
L’operatore della rete di trasmissione ha infatti messo in consultazione proposta di revisione del Codice di Rete che definisce tutti gli aspetti essenziali fornitura della regolazione primaria di frequenza in modalità “Frequency Sensitive Mode” (FSM). La FSM permette ai dispositivi abilitati di rilevare automaticamente variazioni di frequenza, attuando azioni correttive in modo autonomo, senza necessità di interventi esterni.
Ma per le UVAN (Unità Virtuali Abilitate di Nuova Configurazione) e le UVAZ (Unità Virtuali Abilitate di Zona) le regole sono ancora tutte da scrivere.
Nel dettaglio il documento di Terna riporta i requisiti minimi in termini di architettura funzionale di una UVA ai fini della fornitura di riserva di contenimento della frequenza. Architettura costituita da due elementi principali:
- il concentratore (può essere unico per più servizi, qualora rispetti le caratteristiche minime indicate per ciascun servizio);
- le unità periferiche di monitoraggio (UPM);
Due le modalità di controllo possibili:
- Regolazione centralizzata attraverso il concentratore utilizzando come input una delle misure di frequenza acquisite localmente dalle UPM;
- Regolazione locale (o decentralizzata) operata autonomamente dalle singole risorse costituenti l’UVA sulla base della frequenza acquisita localmente
Come spiega Terna, è la sola modalità di regolazione decentralizzata è possibile solo quando la fornitura di riserva di contenimento della frequenza è proporzionalmente da parte di tutte le risorse costituenti l’Uunità virtuale in rapporto alla propria potenza. “In tutti gli altri casi è, invece, obbligatorio implementare e gestire entrambe le modalità di controllo (centralizzata e decentralizzata) con la modalità di controllo decentralizzata da intendersi come modalità di back-up o emergenziale”.
In ogni caso il concentratore deve essere sempre in grado di gestire la comunicazione con i punti di immissione/prelievo costituenti l’UVA ai fini del monitoraggio e dell’archiviazione delle informazioni, nonché la comunicazione con i sistemi del Gestore.
La proposta di riforma contiene che i requisiti tecnici della prestazione (stati, dinamici, di precisone, ecc.), le modalità di scambio dati in tempo reale ai fini del monitoraggio e del telecontrollo.
Riportiamo per quest’ultimo le informazioni funzionali al calcolo delle grandezze da acquisire per ciascun punto di immissione o punto di prelievo.
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Tali grandezze – sottolinea il testo – devono essere trasmesse al concentratore con cadenza pari o inferiore a 1 s e latenza non superiore a 1 s e devono essere archiviate a livello dello stesso. Per UVA ad Energia Limitata (piccoli impianti solari ed eolici, utenze domestiche o batterie di piccola taglia) i punti di prelievo/immissione devono implementare anche la funzionalità Reserve Mode.
“Per facilitare la consultazione – scrive il Tso in una nota stampa – è disponibile il documento in versione mark-up rispetto all’ultima versione pubblicata nell’ambito della consultazione avviata il 16 luglio 2024, con la quale era stata proposta la definizione dei requisiti tecnici per UVAN e UVAZ correlati alla fornitura della regolazione secondaria, della regolazione terziaria e del ridispacciamento. Si mette, altresì, a disposizione, nella suddetta sezione, una presentazione illustrativa delle principali novità introdotte”.
Le osservazioni in merito alle nuove proposte in materia di fornitura della regolazione primaria di frequenza possono essere inviate entro il 27 marzo 2025 al seguente indirizzo di posta elettronica: consultazioneCdR@terna.it utilizzando esclusivamente il template pubblicato sul sito sempre nella sezione Codice di rete/Consultazioni operatori.