Rinnovabili • Progetti energetici offshore

Progetti energetici offshore, una giusta divisione dei costi

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Dalla Commissione Europea una guida a Stati membri, Regolatori e TSO per organizzare in maniera efficiente gli investimenti in nuovi progetti energetici transfrontalieri in mare

Progetti energetici offshore. Foto di Nicholas Doherty su Unsplash Indice dei contenuti Toggle Più coordinamento per far crescere le rinnovabili in mareProgetti energetici offshore, come dividere i costiIl capitolo isole energetiche Più coordinamento per far crescere le rinnovabili in mare Per realizzare i vantaggi che le fonti rinnovabili porteranno nell’ambito dei progetti energetici offshore, è necessario in prima battuta raggiungere un consenso sulla distribuzione equa dei costi. Se l’iniziativa è di tipo transfrontaliero, ossia coinvolge più Stati membri, questi costi vengono ripartiti, in genere, tramite negoziati bilaterali specifici per il progetto in questione. Tuttavia, visto il ruolo crescente che dovranno avere gli impianti rinnovabili in mare (Bruxelles stima possibile installare 340 GW al 2050) e le reti offshore transfrontaliere, la Commissione europea ha deciso di supportare il settore con una guida. Il documento, già previsto dal regolamento TEN-E, riporta alcuni orientamenti dell’Esecutivo Ue e le modalità con cui organizzare i quadri di investimento per i progetti energetici marini in modo più efficiente. “L’Europa ha bisogno di energie rinnovabili e reti offshore”, ha dichiarato la Commissaria europea all’Energia Kadri Simson in occasione del lancio della guida. “Ridurranno la nostra dipendenza dal gas estero, aumenteranno la nostra sicurezza di approvvigionamento grazie agli interconnettori…
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