Produzione e consumo di energia in Italia, il rapporto 2024
Calano i prezzi elettrici e del gas, così come la disponibilità energetica lorda, mentre aumenta l’efficienza energetica dell’economia e la produzione rinnovabile segna un nuovo record. Questo il quadro complessivo su produzione e consumo di energia in Italia aggiornato al 2023. A fotografare il sistema è la Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale 2024, realizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) e presentata ieri a Roma.
Il documento offre, come di consueto, uno sguardo sull’andamento del nostro fabbisogno energetico, analizzando la domanda e l’offerta di energia in Italia. Con un dettaglio sulle singole fonti energetiche, gli impieghi finali dei diversi settori e i prezzi dell’energia elettrica e del gas per famiglie e imprese. Contestualizzando il tutto nello scenario mondiale.
Per il Ministro Gilberto Pichetto:
“il Rapporto ci restituisce l’immagine di un Paese che, nonostante le difficili congiunture internazionali, va nella direzione auspicata anche dal nostro PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia Clima): quella di una maggiore sicurezza energetica e dello sviluppo di fonti rinnovabili”.
In effetti leggendo il documento si evince un trend complessivo abbastanza positivo, ma non tutti i miglioramenti sono da considerare assoluti. Basti pensare ai prezzi energetici per le imprese. Nel 2023 hanno registrato un calo del 18-25%, ma va tenuto in conto il punto di partenza. Ossia una situazione – quella del 2022 – completamente “fuori scala” che sembra aver cancellato per sempre la possibilità di tornare ai livelli pre crisi.
Produzione di energia in Italia
Nel 2023 la produzione di energia in Italia ha mostrato un trend al rialzo. Grazie al contributo in crescita delle fonti rinnovabili – soprattutto nel comparto elettrico – la generazione energetica nazionale è stata di 1.461 ktep (più 4,2% sul dato produttivo del 2022). Nel dettaglio si sono registrati aumenti nella produzione di petrolio e prodotti petroliferi, da 4.824 ktep a 5.776 ktep (+20%), e in quella delle energie rinnovabili e dei bioliquidi da 26.176 ktep a 27.014 ktep (+3,2%).
Di pari passo è diminuita la nostra dipendenza dall’estero: la quota di importazioni nette è scesa di 4,6 punti percentuali raggiungendo 74,6% rispetto alla disponibilità energetica lorda, ossia la somma di produzione primaria, riciclo di prodotti prodotti energetici e importazioni, al netto delle esportazioni e delle variazioni delle scorte.
Da dove arriva il gas italiano?
È interessante a questo livello analizzare la situazione nel comparto del gas. Secondo la Relazione, nel 2023 la produzione di gas in Italia è stata di 3 miliardi di m3 (-9,9% sul 2022), valore che include anche 260 milioni di m3 di biometano.
In parallelo l’importazione di gas è scesa a 61,6 miliardi di m3 (-14,9%). Da dove arrivano i flussi? La maggior parte (45,0 miliardi di m3) via gasdotto da:
- Russia (2,8 mld di m3, – 80% sul 2022)
- Nord Europa (6,6 mld, -14%)
- Algeria (23 mld, -2,2%),
- Azerbaigian (10 mld, -3,3%)
- Libia (2,5 mld, -3,7%)
Il resto è gas naturale liquefatto (GNL) arrivato via mare e in aumento del 17% rispetto all’anno precedente.
Produzione di energia elettrica in Italia, il ruolo delle rinnovabili
Lo scorso anno la produzione lorda di energia elettrica in Italia è scesa a 262,7 TWh, in calo del 6,9% rispetto al 2022. Il maggior apporto alla generazione arrivava ancora dal termoelettrico (circa 55,8%) ma con un trend in calo sul 2022. La fonte idroelettrica rinnovabile ha contribuito alla produzione totale per il 15,4%. La fonte eolica e quella fotovoltaica – entrambe in crescita – hanno raggiunto insieme la copertura del 20,6% della produzione lorda. In calo invece geotermia e bioenergie.
“Osservando la distribuzione della capacità, la potenza di generazione lorda installata in Italia al 31 dicembre 2023 è stata pari a 130,1 milioni di kW (GW). Il 49,2% di tale potenza è rappresentato da centrali termoelettriche (64,0 GW), il 17,9% da centrali idroelettriche (23,3 GW) ed infine, il 32,9% da impianti eolici, fotovoltaici e geotermoelettrici (circa 43,5 GW)”.
Leggi anche Aggiornamento energie rinnovabili 2024, installati 5 GW in 8 mesi
Consumi di energia in Italia: la domanda energetica 2023
La Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale 2024 mostra un’evidente contrazione della domanda energetica e un più ampio impiego delle fonti rinnovabili di energia (FER) in tutti i settori di utilizzo. Nel dettaglio la quota dei consumi energetici complessivi coperta FER risultava pari al 19,8%, in aumento di circa 0,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Che i consumi di energia in Italia siano ancora tiranti non sorprende più di tanto, ma vale la pena analizzare da vicino il trend.
Nel 2023 la domanda del gas in Italia è scesa a 61,7 miliardi di m3, vale a dire 7 miliardi in meno del 2022.
“La riduzione – si legge nel rapporto – è giustificata dalla persistente stagnazione che ha impatto su tutti i settori economici e produttivi, all’uso limitato del gas per la produzione di energia elettrica, al piano di contenimento dei consumi di gas e alle condizioni climatiche particolarmente miti nel corso del 2023″.
I consumi di energia elettrica in Italia
Ma anche il fabbisogno e i consumi di energia elettrica hanno frenato. Nel dettaglio la domanda elettrica 2023 ha toccato quota 305,0 TWh (dati ancora provvisori specificano gli autori), in calo del 3,2% rispetto all’anno precedente. L’83,2% è stato soddisfatto dalla produzione nazionale.
Ma quanto pesano le singole fonti sul fabbisogno energetico nazionale?
“Pur rimanendo la fonte termoelettrica tradizionale quella a maggior copertura del fabbisogno questa registra un decremento del 19,3% concentrato, in valore assoluto, principalmente sul gas naturale e sui combustibili solidi“, scrive il MASE.
L’incidenza delle fonti rinnovabili sul consumo interno lordo di energia elettrica ha toccato nel 2023 i 314 TWh pari al 37% del totale. Valore tra i più elevati degli ultimi anni.
Prezzi Energia Elettrica e gas per famiglie e imprese
I dati su produzione e consumo di energia in Italia sono accompagnati anche da quelli sulla spesa energetica. Come anticipato per le imprese prezzi di energia elettrica e gas ha seguito un trend al ribasso, mentre a livello domestico si è registrata una stabilizzazione rispetto alla volatilità del 2022. Il merito? Soprattutto delle misure messe in campo dal Governo Italiano e dall’UE contro il caro bollette. Ma andiamo per ordine.
Nel 2023 le famiglie italiane hanno pagato l’elettricità un prezzo medio annuale di 0,356 euro a kWh (al lordo di imposte e tasse); per il gas naturale hanno pagato invece un prezzo medio annuale di 32,3 euro/GJ (al lordo di imposte e tasse).
Le imprese invece hanno pagato un prezzo medio annuale per l’energia elettrica di 0,273 euro/kWh (al lordo di imposte e tasse) e 22,3 euro/GJ per il gas.
Da notare che lo scorso anno il divario tra i prezzi elettrici pagati in Italia e quelli medi europei è sceso sia per le aziende che per le famiglie. Nonostante ciò il differenziale rimane positivo. In particolar modo gli italiani devono fare i conti con un sovrapprezzo di oltre 123 punti percentuali rispetto alla media dell’UE-27.