Rinnovabili

La nuova stabilità dei Mercati Energetici UE. FER al 52% su elettrico

La nuova stabilità dei Mercati Energetici UE. FER al 52% su elettrico
I dati del secondo trimestre 2024 sui Mercati Energetici UE. Foto di Dmitriy da Pixabay

  Pubblicati dalla Commissione europea i Rapporti sui Mercati Energetici UE

Si è aperta una nuova fase di stabilità e prevedibilità per i Mercati Energetici UE. Lasciati ormai alle spalle gli scossoni del 2022 e l’incertezza del 2023, i comparti dell’elettricità e del gas nell’Unione mostrano ormai i segni di un cambiamento strutturale. I consumi sono ancora sotto la soglia pre crisi, i prezzi continuano a calare e le fonti di energia rinnovabile (FER) toccano nuovi record. A riferirlo è la Commissione europea pubblicando i due rapporti di riferimento per il settore: l’Electricity Market Report e il Gas Market Report. Entrambi i documenti aggiornano i dati del Blocco al secondo trimestre 2024 mostrando l’accelerazione di una serie di modifiche positive. Ma andiamo con ordine.

Il mercato dell’elettricità UE: le rinnovabili battono le fossili

Il segmento elettrico riporta forse uno dei più grandi cambiamenti a livello di mercati energetici UE. 

A livello generale il secondo trimestre del 2024 ha registrato un netto aumento della produzione di energia solare, eolica e idroelettrica a fronte di una domanda elettrica moderata. Nel dettaglio la quota di combustibili fossili nella produzione elettrica totale è scesa significativamente al 24%, mentre la quota delle FER è salita al 52%. Si tratta di 6 punti percentuali più rispetto al dato del secondo trimestre 2023 e 3 in più sul primo trimestre 2024.

Scendendo di scala, si scopre che la generazione fotovoltaica è aumentata del 20% (+14 TWh) e quella eolica offshore è aumentata del 37% (+4 TWh). L’energia idroelettrica ha migliorato la sua produzione del 21% (+18 TWh) mentre la generazione eolica onshore è cresciuta del 6% (+5 TWh). Merito sia delle condizioni climatiche che della nuova capacità installata.

Di pari passo i consumi elettrici sono aumentati solo leggermente (+1%) rispetto ai livelli dell’anno scorso. Come spiega la Commissione il consumo non si è ancora completamente ripreso, rispetto ai livelli pre-crisi. I fattori principali sono la ridotta domanda industriale dovuta alle conseguenze della crisi energetica, combinata con la ridotta domanda dovuta a temperature più calde della media”.

I prezzi dell’elettricità all’ingrosso e al dettaglio

I miglioramenti nei fondamentali di mercato hanno sostenuto una diminuzione dei prezzi all’ingrosso dell’elettricità nei mercati europei nel secondo trimestre del 2024. L’European Power Benchmark ha registrato una media di 60 €/MWh nel secondo trimestre del 2024, il 33% in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso (secondo trimestre del 2023); e un calo dell’11% rispetto al trimestre precedente (primo trimestre del 2024).

Nel secondo trimestre del 2024, i prezzi sono diminuiti in tutti gli Stati membri, con cali maggiori registrati in Francia (-66%), Portogallo (-59%) e Spagna (-58%). In generale i prezzi sono variati da una media trimestrale di 31 €/MWh in Francia a 101 €/MWh in Irlanda. Per l’Italia la media si aggira sui 95 €/MWh (leggi tutti i dati sulla produzione e consumo di energia in Italia).

Qual è stato l’effetto sulle bollette? Secondo il rapporto i prezzi al dettaglio dell’elettricità per le famiglie nelle capitali europee hanno registrato un taglio dell’8% (239 €/MWh), rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, e del 3% rispetto al trimestre precedente. Il prezzo medio al dettaglio si è attestato a 243 €/MWh nella prima metà del 2024.

Altro dato interessante: il numero di ore con prezzi all’ingrosso negativi in tutte le zone di offerta è stato quasi il doppio nel secondo trimestre 2024 (+189%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “I prezzi negativi segnalano la necessità di flessibilità, maggiore interconnettività e incentivi per soluzioni di risposta alla domanda e di stoccaggio”.

Il mercato del gas UE: Romania più grande produttore UE

L’ultimo Gas Market Report evidenzia una stabilizzazione per i mercati del gas comunitari, frutto dei tanti cambiamenti innescati dalla crisi energetica. Nel periodo aprile-giugno 2024, il consumo di gas nel Blocco ha continuato il suo declino strutturale, guidato da un calo della produzione di energia elettrica a gas fossile, da maggiori risparmi energetici, da una domanda ridotta e da una crescente produzione di energia rinnovabile. 

Nel complesso, il consumo di gas ha toccato i 611 miliardi di metri cubi, un calo del 6% su base annua (-45 su base trimestrale). Di pari passo la produzione interna di gas nell’Unione è ulteriormente diminuita dell’8% raggiungendo quasi 8 miliardi di metri cubi, dato trimestrale. In questo contesto la Romania (2,3 miliardi di metri cubi) è diventata per la prima volta il più grande produttore dell’UE, seguita dai Paesi Bassi (2,2 miliardi di metri cubi) e dalla Germania (0,9 miliardi di metri cubi) al terzo posto.

Le importazioni di gas UE si attestano a quasi 70 miliardi di metri cubi, invariate rispetto al trimestre precedente e in calo del 9% rispetto al 2023. Entrando nel dettaglio si scopre che il gas da gasdotto ha costituito il 64% dell’import (44 miliardi di metri cubi) e il GNL il 36% (25 miliardi di metri cubi). E che la Norvegia è rimasta il principale fornitore di gas dell’Unione europea (34%, 23,3 miliardi di metri cubi). Seguono Russia (18%, 12,4 miliardi di metri cubi), Stati Uniti (16%, 11 miliardi di metri cubi), Nord Africa (15%, 10,8 miliardi di metri cubi), Qatar (4%, 3 miliardi di metri cubi) e Azerbaigian (4%, 3 miliardi di metri cubi).

I prezzi del gas all’ingrosso e al dettaglio

Sia i prezzi all’ingrosso che quelli al dettaglio dell’elettricità hanno continuato a seguire un trend in calo come nel primo trimestre del 2024. I primi hanno raggiunto una media di 32 €/MWh nel secondo trimestre del 2024, con un aumento del 16% rispetto al trimestre precedente e una diminuzione del 10% su base annua. In compenso i prezzi asiatici del gas sono stati del di 4 €/MWh superiori a quelli europei come media trimestrale. Il loro premio è aumentato nel corso del trimestre da 3 €/MWh (+10%) ad aprile, a 4 €/MWh (+12%) a maggio e +5 €/MWh (+16%) a giugno. L’Henry Hub negli Stati Uniti ha registrato un prezzo medio di 7,42 €/MWh con una differenza di 24,3 €/MWh rispetto al benchmark TTF europeo.

I prezzi al dettaglio del gas sono diminuiti del 4% rispetto al trimestre precedente e del 10% su base annua. Il prezzo medio nel blocco è stato di 101 €/MWh ma con divergenze sempre più ampie nei Ventisette. Si va da un minimo di 26 €/MWh in Ungheria ad un massimo di 173 €/MWh nei Paesi Bassi.

Leggi qui (testo in inglese) i rapporti della Commissione europea su Mercati Energetici UE.

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