(Rinnovabili.it) – L’infrastruttura energetica europea si deve preparare alle grandi sfide dettate dai rinnovati obiettivi della politica UE. Il rinforzo dei mercati e l’integrazione delle fonti rinnovabili, unitamente alla sicurezza degli approvvigionamenti, sono i punti caldi sui cui è chiamato a rispondere fin da oggi il comparto.
Per mantenere il passo allineato con lo sviluppo della produzione energetica della Comunità, la rete di distribuzione necessita di un forte supporto finanziario e strutturale: 104 miliardi di euro da investire nella ristrutturazione del network elettrico da qui al 2022, o la realizzazione di circa 51 500 km di nuove linee ad alta tensione. I dati appartengono al piano decennale di sviluppo 2012 della ENTSO-E, il cui documento è disponibile da oggi fino al 26 aprile in consultazione pubblica sul sito dell’associazione.
Il piano mette in luce due aspetti critici, driver di sviluppo e rallentamenti per il comparto. Innanzitutto, il rapporto constata che un investimento su tre si scontra con lungaggini e ritardi burocratici. Nel dettaglio si scopre che l’80% dei 100 colli di bottiglia individuati all’interno dell’Unione sono connessi, direttamente o indirettamente, all’integrazione delle fonti green. E che la messa in funzione dei 100 progetti di rilevanza pan-europea evidenziati da ENTSO-E potrebbero tradursi in un risparmio di ben 170 Mton di CO2, di cui 150 Mt derivate direttamente dalla connessione a impianti di produzione eolici o solari e 20 Mt connessi al processo di perfezionamento del mercato interno della UE.