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Infrastrutture sostenibili, ecco le strategie del Mims

Due rapporti presentati oggi rappresentano le linee guida del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, dove si dà spazio a nuovi treni (regionali e AV), a metropolitane e alla mobilità emissioni zero. Alla base gli investimenti pubblico-privato

Infrastrutture sostenibili
via Pixabay

di Andrea Barbieri Carones

Le Commissioni di Studio del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile hanno presentato due rapporti che definiscono le strategie per le infrastrutture sostenibili. Il primo è “Cambiamenti climatici, infrastrutture e mobilità”, il secondo è invece “Investire in infrastrutture: strumenti finanziari e sostenibilità”.

L’obiettivo è quello di arrivare a un radicale cambio nel programmare e realizzare le infrastrutture e i sistemi di mobilità per lo sviluppo sostenibile, come ha spiegato il ministro Enrico Giovannini.

”Grazie al lavoro delle due commissioni, disponiamo ora di analisi scientifiche e proposte per accelerare e consolidare questo processo trasformativo, al quale vanno orientati gli investimenti pubblici e privati. Grazie al Pnrr, ai fondi nazionali stanziati dal Governo e a quelli europei, i prossimi dieci anni saranno decisivi per mettere in sicurezza il Paese, rinnovare la dotazione infrastrutturale, sviluppare i sistemi logistici e ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali nella prospettiva della decarbonizzazione”.

Le due commissioni, coordinate da Carlo Carraro, ordinario di Economia Ambientale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e da Fabio Pammolli, ordinario di Economia e Management al Politecnico di Milano, hanno coinvolto esperti nazionali e internazionali, che hanno elaborato proposte che contribuirann alla definizione della nuova strategia per le infrastrutture e la mobilità sostenibili.

Spazio a investimenti in metropolitane, treni e Tpl sostenibile

“Il cambio di paradigma verso uno sviluppo sostenibile non è più rinviabile” ha dichiarato il Ministro Giovannini in una conferenza online.

”I rapporti odierni mostrano non solo i rischi che corre l’Italia a causa della crisi climatica, ma anche le opportunità esistenti per operare insieme al settore privato per mitigarne gli effetti sui sistemi ferroviari, idrici, stradali, portuali e urbani”.

Il rapporto “Cambiamenti climatici, infrastrutture e mobilità” illustra gli impatti attuali e futuri della crisi climatica sulle infrastrutture e i sistemi di trasporto nazionali e locali. Fornisce poi indicazioni precise sulle strategie da adottare per ridurre i rischi delle attività economiche sulle emissioni di gas.

Le misure proposte dalla commissione guidata da Carlo Carraro sono basate su innovazioni di tipo strutturale e tecnologico. Ma anche sui benefici forniti da una maggiore cura degli ecosistemi. Quanto alle infrastrutture per la logistica, il rapporto suggerisce lo sviluppo di sistemi di distribuzione che puntino sulla sicurezza dell’approvvigionamento più che sulla tempestività.

C’è poi il tema della decarbonizzazione. Il rapporto indica i necessari interventi strutturali di mitigazione delle emissioni inquinanti, soprattutto nei sistemi di trasporto di persone e merci, per favorire la transizione verso un trasporto sostenibile migliorando l’efficienza energetica dei veicoli.

Al centro c’è il sistema ferroviario, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e i sistemi informatici di comunicazione. Da qui la necessità di estendere le reti delle metropolitane e dei tram. Ma anche l’ampliamento dell’Alta velocità e delle reti ferroviarie regionali, il potenziamento del trasporto pubblico locale a basse emissioni, la realizzazione di piste ciclabili nelle città e lo sviluppo della rete di ricariche elettriche.

“Nel 2021 – aggiunge il ministro Giovannini – abbiamo intrapreso numerose azioni in questa direzione. Le prove? Le scelte alla base del Pnrr, le nuove risorse della Legge di Bilancio destinate alla transizione alla mobilità sostenibile (2 miliardi di euro), lo sviluppo delle metropolitane e del trasporto rapido di massa (4,7 miliardi). Ma anche la manutenzione di strade, ponti e viadotti (4,8 miliardi) e la co-programmazione con le Regioni del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-27”.

Il responsabile del dicastero ha poi parlato della neccistà di stimolare gli investimenti privati, creando nuove forme di partnership con il pubblico. ”Sempre spingendo le imprese ad adottare nuovi criteri di valutazione dei loro investimenti, che tengano conto degli impatti ambientali e sociali”.

Infrastrutture sostenibili, il rapporto guidato da Fabio Pammolli

Il rapporto “Investire in infrastrutture: strumenti finanziari e sostenibilità” illustra invece proposte per il coinvolgimento dei capitali privati nella realizzazione, manutenzione e gestione di opere pubbliche. Ma anche in interventi di sostenibilità ambientale e sociale oltre che economica, sempre col Partenariato Pubblico-Privato (PPP).

In particolare, la Commissione guidata da Fabio Pammolli individua strumenti finanziari e modelli di investimento ”in grado di stimolare iniziative capaci di generare un ritorno economico”. Ma sempre con un occhio alla sostenibilità.

Tra gli strumenti finanziari da utilizzare vengono indicati i social bond, che ancorano parte del capitale raccolto a iniziative di rilevanza pubblica e sociale, i social impact bond, per integrare capitali pubblici e privati e gli outcome fund basati sul meccanismo ‘pay-by-result’.

La Commissione propone infine interventi nell’ambito delle garanzie, dello smobilizzo dei crediti e nel coinvolgimento degli investitori istituzionali. Serve poi la costituzione di una ‘Cabina di Consegna’ insieme al ministero dell’Economia e delle Finanze e a Cassa Depositi e Prestiti.

Questa dovrebbe valutare gli investimenti infrastrutturali, progettare gli strumenti finanziari più idonei per la loro realizzazione e svolgere attività di monitoraggio degli appalti.

I vantaggi? La riduzione delle procedure amministrative e legali, il monitoraggio della trasmissione degli investimenti pubblici e privati e l’elaborazione di schemi di garanzie in linea con le necessità dei singoli progetti.