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Infrastrutture energetiche transfrontaliere, le norme UE dicono addio al gas

La Commissione europea ha adottato oggi una proposta di revisione del regolamento TEN-E per allineare le esigenze di modernizzazione infrastrutturale con gli obiettivi del Green deal. Le opere dedicate al gas naturale non saranno più ammissibili come progetti di interesse comune

Infrastrutture energetiche transfrontaliere
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Più integrate e sostenibili, ecco le infrastrutture energetiche transfrontaliere di domani

(Rinnovabili.it) – Nuovi vincoli di sostenibilità. Attenzione alle reti elettriche offshore, alle smart grid e ai gasdotti per l’idrogeno. Semplificazione burocratica e disposizioni riviste sugli investimenti. Queste alcune novità contenute nell’aggiornamento del regolamento TEN-E, il provvedimento che disciplina le infrastrutture energetiche transfrontaliere. La proposta di revisione è stata presentata oggi dalle Commissione europea con l’obiettivo di rispondere alle nuove necessità ecologiche dell’Unione. Perché l’Europa possa trasformarsi in un’economia a impatto zero sul clima servono, infatti, reti e strutture adattate alle nuove tecnologie. “Dobbiamo metterci all’opera fin d’ora e adattare le infrastrutture se vogliamo conseguire entro il 2050 l’obiettivo della neutralità climatica che ci siamo dati con il Green Deal”, ha spiegato Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo.

“Il quadro TEN-E attuale è stato fondamentale per creare un vero e proprio mercato unico dell’energia, per integrarlo meglio e renderlo più competitivo e sicuro”, ha aggiunto la Commissaria all’Energia Kadri Simson. “Ma i nostri ambiziosi obiettivi climatici richiedono una maggiore attenzione alla sostenibilità e alle nuove tecnologie pulite”.

Il regolamento TEN-E, dal passato al futuro

Il regolamento TEN-E è stato adottato nel 2013 per stabilire un approccio diverso alla pianificazione delle infrastrutture energetiche transfrontaliere. Nella pratica ha riunito le parti interessate in gruppi regionali per selezionare e aiutare ad attuare i cosiddetti progetti di interesse comune (PIC). E per collegare regioni attualmente isolate dai mercati energetici europei, rafforzare le interconnessioni esistenti e contribuire a integrare le energie rinnovabili.

La revisione proposta da Bruxelles mira a modernizzare e migliorare il quadro normativo, riflettendo i nuovi obiettivi verdi del Blocco, a partire dai target emissivi per il 2030. Come? Ad esempio introducendo criteri vincolanti di sostenibilità e l’obbligo di rispettare il principio del “non nuocere” per tutti i nuovi progetti infrastrutturali. Il primo passo è escludere l’infrastruttura transfrontaliera del gas naturale dal regolamento. “L’attuale quadro TEN-E è riuscito a fornire una rete sicura e ben interconnessa in Europa”, scrive la Commissione Europea. “Il continuo sostegno politico a tali progetti non è più giustificato”.

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Contemporaneamente saranno ampliati i criteri di ammissibilità inerenti l’innovazione e gli aspetti digitali, per promuovere la diffusione delle reti elettriche intelligenti e l’integrazione delle rinnovabili. L’esecutivo UE propone anche di includere l’infrastruttura di trasporto dell’idrogeno e alcuni tipi di elettrolizzatori nel campo di applicazione del regolamento aggiornato. E suggerisce di facilitare un maggiore utilizzo dei gas rinnovabili e a basse emissioni. Lo strumento per farlo sarà nuova categoria di investimenti, quella delle reti del gas intelligenti, finalizzati ad aggiornare e ottimizzare le infrastrutture esistenti per il trasporto del biometano e dell’idrogeno.

Un capitolo è ovviamente dedicato alle reti elettriche offshore con disposizioni che favoriscono una maggiore integrazione della loro pianificazione e attuazione. In questo contesto il regolamento TEN-E introdurrà uno sportello unico per ogni bacino marittimo: un unico punto di contatto per ridurre la complessità, aumentare l’efficienza e accelerare il processo di autorizzazione per le infrastrutture di trasporto marittimo.

Il testo licenziato da Bruxelles contiene disposizioni sul sostegno dei progetti di collegamento tra l’UE e paesi terzi (PMI, projects of mutual interest) che diano prova di essere vantaggiosi per entrambe le parti contribuendo agli obiettivi UE in materia di energia e clima; a ciò si associa un quadro riveduto di governance per perfezionare il processo di pianificazione delle infrastrutture e renderlo perfettamente integrato. Il nuovo approccio si basa su esigenze e scenari infrastrutturali pienamente compatibili con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE e che tengono debitamente conto del principio di efficienza energetica.