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Infrastrutture energetiche: ok dal Parlamento UE a nuovi fondi

infrastrutture energetiche(Rinnovabili.it) – Quasi trenta miliardi di euro di cui cinque destinati al settore dell’energia. Questi i numeri che caratterizzano i nuovi fondi europei del CEF o Connecting Europe Facility, il meccanismo comunitario creato per accelerare i finanziamenti destinati al settore delle infrastrutture europee. L’accordo preso in merito al CEF tra Europarlamento e Stati Membri è stato votato ieri a Strasburgo, dando via libera al nuovo regolamento con 583 voti favorevoli, 91 contrari e 17 astensioni.

Nel dettaglio il meccanismo avrà a disposizione circa 29,3 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, dei quali 23,2 miliardi saranno utilizzati per il settore dei trasporti per migliorare i collegamenti transfrontalieri ed eliminare le strozzature mentre 5,12 miliardi saranno destinati a modernizzare ed espandere le infrastrutture energetiche e aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti; la quota rimanente andrà invece al settore delle telecomunicazioni per stimolare lo sviluppo di reti a banda larga e dei servizi digitali.

 

“Il CEF migliorerà la mobilità dei cittadini, dei beni e dei servizi in tutta l’UE (…) risolvendo la questione dei collegamenti mancanti e delle strozzature nelle reti”, ha dichiarato il co-relatore Dominique Riquet (PPE, FR), uno dei tre deputati responsabili per il pacchetto CEF. “Lo strumento di finanziamento – ha aggiuntola co-relatrice Inés Ayala Sender (S&D, ES) – contribuirà a sviluppare ferrovie sostenibili e le ‘autostrade del mare’, nonché a migliorare l’interoperabilità – in un momento in cui le infrastrutture si stanno deteriorando”. In una votazione separata, l’Aula ha anche approvato, con 546 voti a favore, le linee guida che definiscono i principi e le priorità comuni per il completamento della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), strumento che – ha spiegato il co-relatore per il regolamento TEN-T Georgios Koumoutsakos (PPE, EL) – “migliorerà la coesione economica, sociale e territoriale nell’Unione europea e creerà occupazione”.

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