IL CEF-Energy 2021-2027 offre risorse dedicate alle infrastrutture dell’energia pulita
(Rinnovabili.it) – Ben 785 milioni di euro per cofinanziare infrastrutture dell’energia pulita che comportino significativi vantaggi socioeconomici e una maggiore solidarietà tra gli Stati membri. L’annuncio arriva oggi dalla Commissione europea con il lancio della prima call for proposals per i progetti infrastrutturali transfrontalieri, afferente al nuovo fondo CEF (Connecting Europe Facility).
Lo scorso anno l’Unione ha fissato un ambizioso obiettivo climatico: divenire il primo continente a zero emissioni entro il 2050. Perché ciò accada, i paesi dovranno necessariamente aumentare la produzione energetica rinnovabile e l’efficienza energetica. Un percorso che vedrà aumentare l’elettrificazione dei consumi e decrescere progressivamente il ruolo del gas naturale. “Un’infrastruttura energetica ben pianificata e integrata è essenziale per raggiungere questi obiettivi”, spiega l’esecutivo UE. “È la parte del sistema che consente di incorporare l’energia rinnovabile in rete, di trasmetterla e distribuirla in tutta l’UE dalla fonte di approvvigionamento (importata o generata all’interno dell’UE) all’utente finale; o immagazzinarla fino a quando non è necessario”.
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L’urgenza di sposare i target del Green Deal ha fatto sì che nel fissare il nuovo budget (5,83 mln) del CEF-Energia 2021-2027, l’Unione abbia riconosciuto il ruolo chiave che le infrastrutture dell’energia pulita. E abbia anche introdotto una nuova finestra di finanziamenti per i progetti rinnovabili transfrontalieri. La sfida è adattare gradualmente il sistema comunitario all’abbandono delle fonti fossili (oggi per lo più importante); garantendo che tutti i cittadini e le aziende del Blocco continuino ad avere un accesso sicuro ed economico all’energia.
Per richiedere finanziamenti nell’ambito del CEF-Energia (contributi per studi o lavori), i progetti devono prima rientrare nell’ultimo elenco PIC – progetti di comune interesse, che la Commissione adotta ogni due anni. E per essere definiti PCI, le iniziative devono comportare un vantaggio significativo per almeno due Stati membri. Come? Incrementando la competitività, rafforzando la sicurezza energetica e contribuendo alla sostenibilità.
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