Rinnovabili • Infrastrutture del gas: boom nel 2022, +9% nel mondo

Infrastrutture del gas, in Italia progetti per 2.000 km di nuove pipeline

Il Belpaese ha la 14° lista di progetti in cantiere e proposti più lunga al mondo. Se venissero tutti costruiti aumenterebbero la lunghezza dell’arteria del gas italiano di oltre il 18%. A livello globale i km in cantiere sono 59.100, per tre quarti in Cina e India

Infrastrutture del gas: boom nel 2022, +9% nel mondo
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I gasdotti in costruzione e proposti nel mondo farebbero 5 volte il giro della Terra

(Rinnovabili.it) – Se fossero messi in fila, con i loro 59.100 km i gasdotti in costruzione in tutto il mondo nel 2022 farebbero una volta e mezzo il giro della Terra. Aggiungendo anche quelli proposti e in fase di approvazione (151,300 km), le pipeline si potrebbero avvolgere più di cinque volte attorno all’equatore. Un balzo del 9% in più rispetto ai dati del 2021. Il costo di questo boom delle infrastrutture del gas? Circa 534 miliardi di dollari.

L’Italia punta a 2000 nuovi km di rete gas

Sono i numeri aggiornati a fine anno forniti dalla piattaforma di Global Energy Monitor (GEM) che mappa lo stato delle infrastrutture del gas a livello mondiale. L’Italia è al 14° posto con 721 km di pipeline in costruzione. Se si aggiungono anche i 1.376 km di gasdotti solo proposti il totale arriva a 2.096 km di nuove infrastrutture del gas, il doppio della lunghezza dello Stivale.

Visto che i condotti operativi, oggi, arrivano a 11.115 km, in pratica il Belpaese pianifica di espandere del 18,85% la sua rete gas. I segmenti già in costruzione -che verosimilmente saranno completati ed entreranno in funzione- faranno crescere l’arteria del gas italiano del 6,48%. Arrivano invece a 747 km i progetti di pipeline cancellati mentre quelli congelati temporaneamente prevedono 620 nuovi km.

Infrastrutture del gas, la fotografia globale

A livello mondiale, i gasdotti in cantiere raggiungono i 59.100 km di lunghezza e sono localizzati per tre quarti in due soli paesi: Cina e India. Pechino ha incamminato i lavori per 17.800 km di pipeline a un costo appena inferiore a 22 mld $ mentre Nuova Delhi tallona il vicino con 14.300 km e 20,7 mld $ di investimenti.

Se invece si tiene conto anche delle infrastrutture del gas proposte o in approvazione, la classifica dei paesi più attivi su questo fronte vede la Cina al primo posto seguita dalla Russia. L’India scivola al terzo posto mentre la 4° e la 5° piazza sono occupate, rispettivamente, da Australia e Stati Uniti. Il gasdotto più lungo in costruzione però si trova n un altro paese ancora, l’Iran: è la pipeline che collega la repubblica islamica con il Pakistan, lunga 2.775 km.

Il database di GEM registra anche le compagnie più coinvolte nello sviluppo della rete del gas nel mondo. Si tratta di compagnie statali: al primo posto la russa Gazprom, poi la cinese PipeChina, quindi l’indiana GAIL, la nigeriana NNPC e il ministero del Petrolio dell’Iran.

“La costruzione di altri gasdotti quando il mondo ha bisogno di abbandonare urgentemente i combustibili fossili è una tendenza preoccupante. Queste infrastrutture rischiano di diventare stranded asset man mano che i Paesi si orientano verso sistemi di energia rinnovabile”, commenta Baird Langenbrunner, Project Manager del Global Gas Infrastructure Tracker di GEM.