di Tommaso Tetro
Il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili Enrico Giovannini in audizione sullo Sblocca cantieri
(Rinnovabili.it) – La parola chiave per le infrastrutture è velocità delle procedure. Più correttamente “celerità” per 58 opere in tutto il Paese, con finanziamenti fino a 70 miliardi a regime. Questo il mood su cui si è mosso il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili Enrico Giovanni in audizione alle commissioni riunite dei due rami del Parlamento, Ambiente e Trasporti della Camera e Lavori pubblici del Senato, parlando dello ‘Sblocca cantieri’.
“Il ministero è fortemente impegnato a stimolare tutte le azioni possibili che consentano di velocizzare le procedure – osserva Giovannini – che fino ad ora non sono state attuate nei tempi previsti inizialmente, e in questo quadro di impegno politico è un tema molto importante. Discutiamo di 58 opere che sono particolarmente importanti e significative anche per l’importo complessivo”, e che “a regime prevedono finanziamenti nell’ordine di circa 65-70 miliardi, con una distribuzione di impegni a valere anche sugli esercizi futuri e ben bilanciate tra Nord, Centro e Sud”. La mappa delle opere ne prevede “22 miliardi al Nord, 18 miliardi al Centro, 27 miliardi al Sud”; una distribuzione – avverte il ministro – che pone “un’attenzione a vari territori e un equilibrio che mi sembra significativo”.
Inoltre, spiega Giovannini, la lista – costituita da “strade, ferrovie, trasporto rapido di massa, infrastrutture portuali, idriche e presidi di sicurezza” – comprende opere “coerenti” e “importanti per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il dialogo con le Regioni per le nuove opere del Pnrr è importante. Attiveremo contatti bilaterali con le Regioni”.
Leggi anche Piano nazionale di ripresa e resilienza: ecco il cuore verde del PNRR
“Celerità è la prima parola che vorrei sottolineare – rileva – uno dei mandati più importanti di questo governo è quello di affrontare la crisi in atto stimolando una ripresa economica il più possibile robusta ed efficace anche in termini occupazionali, con un’impostazione chiara che ha comportato la creazione di un ministero per la Transizione ecologica e la trasformazione del ministero delle Infrastrutture e i Trasporti in ministero per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili”.
Su questo punto Giovannni si sofferma: “Abbiamo voluto cambiare il nome del ministero perché vogliamo dare l’idea di sistema: le infrastrutture non sono fondamentali solo per la parte di mobilità ma sono precondizione di uno sviluppo adeguato del Paese per il benessere dei cittadini e lo sviluppo delle attività economiche. La transizione verso un’economia più competitiva, con uno sviluppo che sia di tipo economico, sociale, ma anche nel rispetto dell’ambiente, sono tutti elementi che guidano il Next Generation EU”.
“Sul profilo dei commissari straordinari, l’indicazione del governo è stata chiara – spiega – bisogna individuare solo figure di alta professionalità tecnico amministrativa, non solo competenti nel velocizzare le procedure, ma anche immediatamente operativi. Il peccato è che i mesi passati nella confusione del processo di dialogo politico abbiano rallentato una serie di iniziative che potevano partire più rapidamente”.
“L’elemento di rapidità non è solo una questione formale ma ci consente di dare lavoro il prima possibile a persone che lo stanno cercando disperatamente e ne hanno bisogno – fa presente Giovannini – per un altro decreto con nuove opere dovremo sottoporre la bozza della proposta del Dpcm entro il 30 aprile e poi dovremo correre molto per assicurarci di avere la firma. Il 30 aprile è domani, ed è la data che noi abbiamo impresso nelle nostre stanze ogni mattina perché è anche la data entro la quale va presentato il Piano nazionale di ripresa e resilienza alla commissione Europea. Uno dei mandati importanti del governo – conclude – è affrontare la crisi in atto stimolando una ripresa economica il più possibile robusta ed efficace in termini occupazionali, con un’impostazione chiara che ha portato anche alla creazione del ministero per la Transizione ecologica e alla trasformazione del ministero per le Infrastrutture”.