(Rinnovabili.it) – Il Japan Renewable Energy Foundation (JREF), istituito lo scorso anno dopo il disastro nucleare di Fukushima, sta facendo pressione perché venga modificata la legge giapponese in merito alle importazioni di elettricità estera. La fondazione spera infatti che nel futuro prossimo le reti nazionali di Giappone, Mongolia, Russia, Cina e Corea siano collegate fra loro attraverso con linee di trasmissione ad alta tensione; linee che avranno il compito di veicolare l’energia prodotta dai campi eolici o solari mongoli alle città energicamente più affamate. Il deserto del Gobi, che copre gran parte del sud della Mongolia, si dice sia la terza più grande potenziale fonte di energia solare nel mondo e stando ai dati forniti dalla NREL statunitense il territorio potrebbe anche sostenere ben 1.100 GW di capacità eolica installata. Numeri impressionanti che rendono questa terra allettante per qualsiasi pianificazione energetica.
In realtà la fase sperimentale è già partita. La JREF ha iniziato a lavorare su un progetto pilota per trasferire 1 GW di energia elettrica da Busan in Corea del Sud a Kitakyushu in Giappone, per una distanza di circa 250 km. Ovviamente perché l’iniziativa possa procedere in maniera spedita è necessario che Tokyo apra la propria infrastruttura a fornitori stranieri, misura fino ad non supportata dalla legislazione nazionale.
“E’ un’idea completamente nuova per il sistema elettrico giapponese quello di connettersi ad una altro paese. Se possiamo dimostrare che ciò è possibile, allora possiamo collegarci anche con le altre nazioni”, spiega Shuta Mano, ricercatore senior per l’innovazione politica a JREF.
Ovviamente il progetto presenta altri ostacoli. Le lunghe distanze che separano il paese del Sol Levante dalla mongolia richiederanno necessariamente ingenti investimenti nelle linee di trasmissione, così come l’attiva cooperazione con gli altri paesi dell’Est asiatico. Intanto la fondazione fa sapere d’aver firmato un memorandum d’intesa con il Center National Renewable Energy mongolo al fine studio le risorse rinnovabili del paese.
La vision, delineata a Tokyo nei giorni scorsi, condivide obiettivi simili con Desertec, il progetto europeo che mira a esportare la “produzione” solare dei deserti del Nord Africa nell’area mediterranea. Ed è proprio con la Fondazione Desertec che la Japan Renewable Energy Foundation sta collaborando condividere le conoscenze sulla “trasmissione internazionale”.