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IEA: Italia ottimo esempio d’integrazione delle rinnovabili

Isistemi di alimentazione possono rimanere affidabili e convenienti pur sostenendo quote elevate di energia rinnovabile variabile? E se sì, come?

 IEA: Italia ottimo esempio d’integrazione delle rinnovabili(Rinnovabili.it) – L’energia eolica e quella fotovoltaica sono fondamentali per soddisfare le future esigenze energetiche e quelle low carbon. La distribuzione di entrambe le tecnologie è cresciuta molto rapidamente negli ultimi anni, tuttavia la variabilità intrinseca di queste due fonti continua a sollevare dubbi importanti: i sistemi di alimentazione possono rimanere affidabili e convenienti pur sostenendo quote elevate di energia rinnovabile variabile? E se sì, come? A queste domande ha cercato di rispondere l’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA) con il Rapporto “The Power of Transformation: Wind, Sun and the Economics of Flexible Power Systems”.

 

La pubblicazione presentata ieri presso la sede del Gestore dei Servizi Energetici, alla presenza del Vice Ministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, evidenzia come proprio l’Italia abbia finora risposto egregiamente a tali quesiti, rappresentando un ottimo esempio di integrazione delle rinnovabili e di flessibilità dei mercati. Normalmente la difficoltà  di aumentare la quota di produzione variabile in un sistema energetico dipende da due fattori principali: in primo luogo, le proprietà delle fonti stesse, in particolare i vincoli che le condizioni meteorologiche e quelle solari hanno sul territorio, in secondo luogo le caratteristiche della domanda di energia elettrica del sistema. In Italia una mano la dà l’attività di Metering satellitare del GSE – richiamata anche nel Rapporto presentatodal Direttore esecutivo dell’IEA, Maria van der Hoeven – che consente di prevedere con due giorni di anticipo e con ristretti margini di errore, la quantità di energia rinnovabile che sarà immessa in rete. Lo scorso anno questo sistema ha permesso di svolgere previsioni per 590mila impianti a fonti rinnovabili, per una potenza pari a circa 25 GW.

 

“Il positivo aumento di produzione da fonti rinnovabili non programmabili, parte decisiva del processo di decarbonizzazione – ha osservato il Vice Ministro De Vincenti nel suo intervento introduttivo – pone comunque all’orizzonte la necessità di interventi rilevanti per il bilanciamento e la stabilità della rete elettrica, ovvero una sfida notevole per gli attori del sistema quali i gestori di rete e i regolatori”.