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Fast Reserve: i primi 250MW d’accumulo entrano nel dispacciamento

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Il prezzo medio di aggiudicazione del fast Reserve è risultato pari a circa un terzo della base d’asta

(Rinnovabili.it) – Le batterie fanno il loro ingresso nel mercato italiano dei servizi di dispacciamento (MSD), strumento che fornisce le risorse necessarie alla gestione e al controllo del sistema elettrico. Terna ha, infatti, annunciato ieri i risultati della prima asta del progetto Fast Reserve: 250 MW di accumuli aggiudicati, su una domanda 6 volte maggiore. E con prezzi medi di assegnazione – spiega l’operatore di rete – pari a circa un terzo del valore del prezzo di riserva. Un successo annunciato, visto il crescente interesse del settore fin dalle prime dichiarazioni. 

Il progetto Fast Reserve è stato approvato dall’Autorità per l’Energia ARERA a giugno di quest’anno (Delibera 200/2020 / R / eel), con il preciso obiettivo di migliorare la stabilità della frequenza di rete, in coordinamento con i servizi esistenti, come la riserva primaria. Nello specifico, Fast Reserve è un servizio bidirezionale (salita e discesa) che attraverso gli impianti d’accumulo partecipanti fornirà una regolazione ultrarapida di frequenza, in maniera continua ed automatica.

Tra i primi progetti al mondo a inserire le batterie negli strumenti di regolazione e stabilità della rete, il servizio è stato approvvigionato tramite un’asta al ribasso con un CAP fissato a 80.000 euro/MW. Il risultato? Terna ha assegnato 118,2 MW al Centro Nord a un prezzo medio ponderato di circa 23.500 €/MW/anno; 101,7 MW al Centro Sud a un prezzo medio ponderato di circa 27.300 €/MW/anno; 30 MW in Sardegna ad un prezzo medio ponderato di circa 61.000 €/MW/anno.

“L’esito dell’asta odierna sulla Fast Reserve conferma la strategicità della tecnologia dell’accumulo elettrochimico e il grande interesse del mercato per un progetto così innovativo”, spiega Francesco Del Pizzo, Responsabile Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna. “In un contesto di crescente diffusione delle fonti rinnovabili, questo progetto è fondamentale per la decarbonizzazione e la sostenibilità del sistema elettrico italiano. Ci aspettiamo che queste risorse possano offrire un contributo importante anche alla fornitura di ulteriori servizi di regolazione secondo le regole del mercato”.

Tra i vincitori ENGIE Italia che si è aggiudicata la gara con 3 siti di sua proprietà, nel sud, nel centro e nel nord Italia: Salemi (12,5 MW); Nera Montoro (25 MW); Leinì (6 MW). Il progetto ha coinvolto diverse società del Gruppo di ENGIE in Italia tra cui ENGIE EPS, quale partner tecnologico per la fornitura dei sistemi di accumulo stazionario. Quest’ultima sarà il fornitore anche dei 25 MW aggiudicati da Terna a FCA Italia. La potenza è quella del progetto Vehicle-to-Grid (V2G) presso il centro logistico del Drosso nel complesso FCA di Mirafiori a Torino, che si servirà di circa 700 batterie della Nuova Fiat 500; in larga parte a bordo dei veicoli presenti nel piazzale e anche attraverso le batterie “second-life” delle vetture stesse. Anche EF Solare Italia si è aggiudicata 10 MW per l’esercizio di un sistema di accumulo. 

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