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Europa 2030, il Portogallo chiede target sull’interconnettività energetica

Europa 2030, il Portogallo chiede target sull’interconnettività energetica(Rinnovabili.it) – Il Portogallo è pronto a dettare le proprie condizioni sul pacchetto clima-energia 2030. Ad un giorno dalla riunione del Consiglio Europeo, il segretario di Stato per l’Europa Bruno Macaes fa sapere che il Paese non è disposto a raggiungere un accordo sul testo della nuova direttiva se nella stessa non troverà posto anche la propria richiesta: un obiettivo vincolate sulla realizzazione di infrastrutture elettriche e del gas transfrontaliere.

“Noi non sosterremo un accordo che non include un obiettivo vincolante sull’interconnettività energetica dal momento che abbiamo bisogno di creare un quadro normativo stabile e prevedibile, al fine di attrarre investimenti privati”, ha rivelato Macaes all’agenzia di stampa Reuters. Nonostante l’Unione Europea abbia già nelle sue mire la realizzazione di un mercato unico integrato, ad oggi i progressi su questo fronte sono piuttosto lenti. E il Portogallo così come la Spagna si trovano da qualche tempo a fare i conti con grandi eccedenze di energia rinnovabile che non possono essere esportate nel resto dell’Europa per la mancanza di collegamenti sui Pireni. Stesso discorso per le riserve di gas importato da una vasta gamma di fornitori, incluso il Nord Africa.

 

Le prime versioni dei documenti preparati in vista del vertice di questa settimana includevano l’obiettivo di aumentare del 15 per cento l’interconnessione, che i due stati membri avevano richiesto. Target che sarebbe però stato eliminato nell’ultimo testo visionato Reuters. Di certo per ora rimane solo quello che la Commissione Europea ha inserito nella sua comunicazione ufficiale sul pacchetto clima energia 2030, ovvero la necessità di attivare una serie di indicatori chiave per valutare i progressi compiuti nel tempo e fornire una base oggettiva per eventuali riposte strategiche; tali indicatori riguarderebbero oltre alla capacità di interconnessione tra gli Stati membri, anche i differenziali di prezzo dell’energia tra i principali partner commerciali, la diversificazione delle forniture e la dipendenza da fonti energetiche interne.

 

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