(Rinnovabili.it) – Tempo di cambiamenti per il sistema elettrico italiano. Da gennaio del prossimo anno partirà il quinto periodo di regolazione delle tariffe e della qualità dei servizi dell’energia elettrica, elemento di fondamentale importanza per favorire lo sviluppo infrastrutturale e modalità di erogazione dei servizi adeguato rispetto ai mutamenti in corso nel mercato (evoluzione della domanda elettrica e sviluppo della produzione da fonti rinnovabili e della generazione distribuita). Per delineare i criteri alla base delle principali linee di intervento, l’Autorità dell’energia ha aperto una fase pubblica di discussione, pubblicando il Documento per la consultazione 5/2015/R/eel.
All’interno sono riportati i criteri alla base delle prossime linee di intervento con l’obiettivo dichiarato di voler “garantire non solo una spinta adeguata all’efficienza ma anche condizioni favorevoli agli investimenti capaci di creare valore per il sistema elettrico”. Tre le linee d’intervento enunciate un capitolo è espressamente riservato all’incentivazione dello sviluppo delle reti di trasmissione. In questo contesto, l’intenzione espressa dall’AEEGSI è quella di introdurre meccanismi che tengano conto degli impatti effettivi sul mercato elettrico, sull’integrazione delle fonti rinnovabili e sulla sicurezza del sistema in maniera. L’obiettivo? Riuscire a fornire una maggiore selettività nella remunerazione degli investimenti.
In merito alla distribuzione, invece, l’obiettivo è quello di favorire un percorso efficiente di “smartizzazione” delle infrastrutture di distribuzione, in modo da favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili nelle reti. “Inoltre – si legge nel documento – dal momento che vi sono potenziali benefici che potrebbero derivare ai clienti attivi (sia lato generazione distribuita che lato carico per servizi di demand response) per la partecipazione, anche in forma aggregata, al mercato dei servizi di dispacciamento, si ritiene che i costi relativi all’interfacciamento degli impianti dei clienti attivi con le smart grid debbano essere sostenuti dai clienti medesimi; in questo modo si minimizzano gli interventi realizzati dalle imprese distributrici, e quindi anche i relativi costi, necessari per la progressiva “smartizzazione” della rete”.
Sul fronte del servizio di misura invece, l’Authority ritiene che gli investimenti connessi al rinnovo del parco di misuratori (i cosiddetti smart meter) installati debbano essere effettuati attraverso precise selezioni e su attente analisi costi-benefici, al fine di assicurare la funzionalità di nuovi servizi ai clienti e agli operatori del mercato libero, privilegiando i benefici di carattere sistemico. La consultazione si concluderà il 16 febbraio 2015 per dare poi il via a incontri di approfondimento tematico con gli stakeholder.