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L’efficienza energetica cresce con le nanosfere di carbonio

L'efficienza energetica cresce con le nanosfere di carbonio

 

(Rinnovabili.it) – Un gruppo di ricerca svedese potrebbe aver fatto un importante passo avanti nel campo dell’efficienza energetica per le fonti rinnovabili, inventando un metodo in grado di ridurre gli sprechi di energia delle reti di trasmissione. Tutto grazie a nanosfere di carbonio.

Il team, che lavora presso la Chalmers University of Technology di Göteborg ha annunciato questa settimana di aver scoperto che la plastica isolante impiegata nei cavi ad alto voltaggio può sopportare un aumento di tensione del 26% semplicemente aggiungendo il carbonio. Le sfere nanometriche sono realizzate a partire da un materiale noto come fullerene, e vengono impiegate come additivo all’isolante plastico utilizzato per proteggere i cavi.

 

Secondo la ricerca pubblicata sulla rivista Advanced Materials, l’approccio è già stato testato con successo su cavi a corrente alternata, e il team sta ora lavorando a studi su più vasta scala.

Secondo Christian Müller, ricercatore alla Chalmers University, la scoperta potrebbe fornire un impulso significativo a progetti di energia rinnovabile, che spesso si trovano a notevole distanza dai centri abitati (vedi l’eolico offshore) e quindi subiscono perdite di energia durante la trasmissione.

L’uso delle cosiddette “carbon nanoballs” nell’isolante del cavo, anche in piccole quantità, difende la plastica dalla disgregazione prematura, consentendo agli operatori di aumentare la tensione senza rischiare di danneggiare la guaina.

 

«Essere in grado di aumentare così tanto la tensione può comportare enormi guadagni di efficienza nella trasmissione di potenza in tutto il mondo – ha aggiunto Müller – Un problema importante nel settore era infatti come migliorare l’efficienza della trasmissione senza adottare cavi più spessi, dato che già questi sono molto pesanti e difficili da maneggiare».

Usare additivi per proteggere la plastica isolante è un concetto noto sin dagli anni ’70, ma fino ad oggi non era chiaro quali sostanze fosse opportuno utilizzare e in che misura. Il prossimo step sarà provare questo nuovo additivo su vasta scala nei cavi ad alto voltaggio per la corrente alternata e sui cavi per la corrente diretta, più efficiente per la trasmissione energetica a lungo raggio utilizzata da molti impianti solari ed eolici.

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