Il Corridoio Sud dell’Idrogeno è un progetto riconosciuto “di interesse europeo” dall’UE
L’Italia presenterà in autunno il progetto per il Corridoio Sud dell’Idrogeno, l’infrastruttura per il trasporto del vettore energetico che dovrebbe collegare la sponda sud del Mediterraneo con il nord Europa attraverso il Belpaese. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), Gilberto Pichetto, a margine del question time alla Camera il 24 luglio. La presentazione, ha aggiunto il titolare del MASE, avverrà nel corso di un evento ad hoc. “Stiamo andando avanti, in autunno avremo un momento ufficiale a Roma per la presentazione”, ha detto Pichetto a Reuters.
Insieme a una (quasi) data per la presentazione ufficiale del Corridoio Sud dell’Idrogeno, il ministro ha anche fornito un dettaglio inedito: la rete infrastrutturale per il trasporto di idrogeno potrebbe collegare anche la Svizzera. “Stiamo progettando un trasporto di idrogeno attraverso l’Austria, che colleghi la Svizzera e arrivi in Germania”, ha affermato Pichetto.
Corridoio Sud dell’Idrogeno, una rete lunga 3.300 km
Finora, il progetto prevedeva un punto d’ingresso sul territorio nazionale in Sicilia, una dorsale lungo tutta la penisola, quindi il passaggio in Austria e da lì in Germania. Italia, Austria e Germania sono i soli paesi che finora sono stati coinvolti, a livello politico e tecnico, nel progetto del Corridoio Sud dell’Idrogeno. Lo scorso maggio questi paesi hanno siglato una dichiarazione di intenti che, tra gli altri aspetti, prevedeva la creazione di un tavolo tecnico trilaterale con gli stakeholder che avrebbe lavorato ai dettagli del piano per il tracciato dei 3.300 km di SouthH2 Corridor.
Allo stato attuale, il SouthH2 Corridor dovrebbe avere una capacità nominale di 4 milioni di tonnellate di idrogeno l’anno. Da solo riuscirebbe così a coprire il 40% dell’obiettivo fissato dalla Commissione UE al 2030 per l’import del vettore energetico nel continente, delineato nella Strategia UE per l’idrogeno (insieme a 10 mln t di H2 prodotto in Europa). Nei giorni scorsi, la Germania ha completato la sua strategia nazionale sull’idrogeno pubblicando la parte relativa alle importazioni. Berlino prevede di ricevere dall’estero dal 50 al 70% del suo fabbisogno al 2030, ovvero 45-90 terawattora (TWh) sui 95-130 complessivi entro fine decennio.