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Infrastrutture strategiche, in Italia il 1° centro europeo per la sicurezza

La nuova struttura lavorerà con Protezione Civile, amministrazioni locali e gestori di reti critiche offrendo servizi avanzati di simulazioni di eventi naturali e dei loro impatti

infrastrutture strategiche
 

 

Nasce EISAC Italia, il primo centro per la sicurezza delle infrsatrutture strategiche

(Rinnovabili.it) – Un laboratorio multidisciplinare dove studiare gli impatti degli eventi naturali e non su elementi essenziali come le reti energetiche, i sistemi di comunicazioni e trasporti. Questo l’oggetto dell’accordo firmato oggi da Enea e INGV, fondatori di EISAC Italia, il primo centro in Europa per la protezione delle infrastrutture strategiche. La parola d’ordine è “sicurezza”: il nuovo ente nasce infatti con l’obiettivo aiutare gli operatori a dare continuità ai servizi essenziali in caso di disastri naturali, blackout, cyber attacchi o azioni terroristiche. Come? Offrendo servizi avanzati di simulazioni di eventi naturali e dei loro impatti, stress test di infrastrutture e analisi dati che permettano di migliorare le strategie di prevenzione e la gestione di eventuali crisi.

In realtà il centro sarà solo il primo di altre quattro strutture europee dedicate alla protezione delle infrastrutture strategiche, che sorgeranno in Germania, Francia, Spagna e Paesi Bassi.

 

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“Si tratta di un laboratorio multidisciplinare – ha sottolineato il presidente dell’ENEA Federico Testa al momento della firma dell’accordo – dove confluiranno le competenze scientifiche e tecnologiche dei nostri due enti di ricerca e dell’industria nazionale con l’obiettivo di prevedere e fronteggiare al meglio scenari di crisi delle infrastrutture critiche”. L’EISAC Italia realizzerà banche dati territoriali e lavorerà a stretto contatto con Protezione Civile, amministrazioni locali e gestori di reti critiche, fornendo simulatori di infrastruttureanalisi di dati satellitari e sistemi di previsione meteo-climatica e oceanografica per migliorare la resilienza delle infrastrutture critiche. “L’INGV partecipa a questa importante iniziativa tramite lo studio dei rischi naturali e in particolare di eventi estremi”, ha aggiunto il presidente dell’INGV Carlo Doglioni, co-firmatario dell’intesa. “Le pericolosità sismica, vulcanica e da tsunami sono troppo spesso sottovalutate e, in particolare per le infrastrutture strategiche, è invece necessario adottare criteri di prevenzione particolarmente precauzionali”.