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Un pacchetto di sussidi miliardari per decarbonizzare (e salvare) l’industria tedesca

La Germania è il primo Stato membro a lanciare un programma di finanziamenti attraverso "accordi sulla protezione del clima". I contratti dureranno 15 anni e supporteranno le aziende in grado di decarbonizzare i loro processi produttivi al minor costo

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Foto di Christopher Burns su Unsplash

Lanciato il 12 marzo il primo bando dei “Klimaschutzverträge”

(Rinnovabili.it) – “Oggi è un buon giorno per la Germania come polo industriale, per la protezione del clima e per l’occupazione sostenibile nel nostro Paese”. Con queste parole ieri il ministro federale dell’economia, Robert Habeck, ha annunciato la prima gara per assegnare un innovativo pacchetto di sussidi per la decarbonizzazione. Parliamo dei Klimaschutzverträge, i “Contratti per la protezione del clima”, schema di sussidi multimiliardario dedicato all’industria tedesca.

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Le difficoltà dell’industria tedesca

 Anche per la più grande economia europea, il momento attuale non è roseo. Secondo le previsioni di alcune organizzazioni economiche mondiali, quest’anno la crescita del PIL tedesco diminuirà dello 0,6%, con forti pressioni stagflazionistiche. E c’è anche chi teme che il passe corra un maggiore rischio di imboccare una lenta recessione. Supportare l’industria tedesca è dunque un’esigenza per Berlino che, tuttavia, cerca di far quadrare i conti anche con gli impegni presi sul fronte climatico-energetico.

Con gli accordi sulla protezione del clima promuoviamo innanzitutto gli impianti industriali di domani, moderni ed ecologici“, ha commentato Habeck. “Ciò crea nuove tecnologie, catene del valore e infrastrutture. In secondo luogo, ciò aiuta l’industria mondiale a passare a una produzione rispettosa del clima. In terzo luogo, con gli accordi […] stabiliamo nuovi standard internazionali per finanziamenti efficienti e poco burocratici”.

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 Come funzionano i contratti di protezione climatica?

Lo strumento mira ad avviare processi produttivi moderni e più ecologici in settori industriali ad alta intensità energetica, come ad esempio nell’industria della carta, del vetro, dell’acciaio e chimica. Per raggiungere questo obiettivo, i contratti compensano i costi aggiuntivi rispetto ai processi convenzionali in luoghi in cui i processi di produzione più rispettosi del clima non possono attualmente essere gestiti in modo competitivo. Il tutto per un periodo di 15 anni.

“Con gli accordi sulla protezione del clima garantiamo che la trasformazione nelle aziende abbia successo. Garantiamo posti di lavoro e competitività e proteggiamo il clima: solo i sistemi agevolati del primo bando di gara faranno risparmiare diversi milioni di tonnellate di CO₂”, ha aggiunto il ministro. La prima tornata del programma mette in palio quattro miliardi di euro. Tra tutte le domande saranno selezionate quelle che possono decarbonizzare i loro processi produttivi al minor costo. Il secondo bando da 19 miliardi di euro sarà aperto in autunno.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.