Lo scorso anno sono state censite 205 operazioni, pari a 7 miliardi di euro; di questa ultima cifra 2,5 miliardi euro sono stati investiti all’estero ed in modo particolare in America Latina, Stati Uniti e Africa
(Rinnovabili.it) – La fine degli incentivi per le energie rinnovabili in Italia significa anche la fine dell’industria nazionale? No secondo le ultime analisi offerte oggi da Althesis nella nuova edizione del Rapporto Annuale Irex. Il documento intitolato “Strategie aziendali, competizione globale e politiche nazionali nel settore italiano delle rinnovabili” mette in luce la nuova tendenza delle imprese italiane che operano nel comparto dell’energia pulita. Una tendenza che mostra come, assopita la corsa alle potenzialità verdi nostrane, l’Italia delle green energy abbia deciso di rivolgersi all’estero, investendo fuori dai confini nazionali ben 2,5 miliardi di euro. “La fotografia delle operazioni di dimensioni industriali del 2014 mostra un settore molto cambiato”, commenta l’economista Alessandro Marangoni, coordinatore della ricerca e Ceo di Althesys “con un calo drastico degli investimenti in Italia a favore delle iniziative all’estero e un peso crescente degli operatori più grandi”.
Lo scorso anno sono state censite 205 operazioni, pari a oltre 4,7 GW di potenza e 7 miliardi di euro; di questa ultima cifra 2,5 miliardi euro sono stati investiti all’estero ed in modo particolare in America Latina, Stati Uniti e Africa. In molti Paesi, come ad esempio, Brasile, Cile, Messico, Usa, Sudafrica, Egitto e Marocco le fonti rinnovabili hanno raggiunto, in alcuni settori specifici, la grid parity o addirittura risultano più economiche delle energie tradizionali. E queste non solo risultano essere le aree più dinamiche ma mostrano anche un certo interesse per le aziende italiane dell’energia pulita. “Nel mondo la percezione delle rinnovabili è molto cambiata – sottolinea Christine Lins, Executive Secretary di REN21- Unep. – Nell’ultimo decennio il processo di transizione verso queste energie si è ben avviato, ma per realizzarlo è necessario uno sforzo condiviso da parte di tutti”. E aggiunge “Nel mondo, sono almeno 138 i paesi le cui politiche energetiche prevedono il ricorso alle rinnovabili. Di questi 95 sono i paesi in via di sviluppo. Erano solo 15 nel 2005”.
In realtà il segno del cambiamento è ben visibile anche dentro i nostri confini dove le fonti rinnovabili d’energia sono divenute il perno del sistema elettrico; il Rapporto Irex stima che la sola produzione fotovoltaica abbia ridotto di 896 milioni il prezzo all’ingrosso dell’elettricità e che la trasformazione del mercato ha accelerato la concentrazione e ha allargato l’internazionalizzazione anche alle imprese di dimensioni più contenute. “Abbiamo osservato un rafforzamento della tendenza alla concentrazione fra imprese, dove quasi la metà delle operazioni sono di acquisizione, con maggiore attenzione per le tecnologie fotovoltaiche ed eoliche. Gli investimenti per crescita interna – aggiunge Marangoni – sono stati pari a 1.800 MW, per un valore di 3,1 miliardi di euro, sia fotovoltaici che eolici”.