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Industria europea, così le rinnovabili aumentano la competitività

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Credit: Ganossi – Pixabay License

 

(Rinnovabili.it) – L’UE è costantemente impegnata a sostenere la propria l’industria europea affinché sia competitiva e in grado di generare crescita e occupazione nei suoi confini. L’obiettivo è aiutare le imprese a diventare più intelligenti, più innovative e più sostenibili. E una delle strade percorribili per raggiungere tale obiettivo ha come elemento qualificante le fonti rinnovabili. Gli investimenti nell’energia verde possono, infatti, offrire importanti vantaggi in termini di competitività dell’industria europea come mostra lo studio in due parti ,pubblicato in questi giorni dalla direzione generale Energia della Commissione UE. Il documento esamina i benefici, gli attuali ostacoli e le possibili soluzioni legate ad uno nuovo sprint rinnovabile nel settore.

 

Come far crescere l’industria europea della climatizzazione “green”?

Nel dettaglio la prima parte del rapporto, intitolato Competitiveness of the Renewable Energy Sector (testo in inglese), si concentra su quattro segmenti che costituiscono il 93% dell’industria europea del riscaldamento e del raffreddamento rinnovabile: biogas, biomasse, pompe di calore e solare termico. La domanda di partenza è semplice e diretta: quanto le tecnologie verdi possono competere con quelle tradizionali?

Oggi le quattro soluzioni sopracitate offrono 650.000 posti di lavoro a tempo pieno e un un fatturato combinato di 67,2 miliardi di euro (dato del 2017), che cresce a oltre 82 milioni se nel computo sono inseriti anche i dati su biofuel e geotermia. Non solo. Tra il 2016 e il 2017, biogas, biomasse, pompe di calore e solare termico hanno contribuito a risparmiare una consistente fetta di combustibili fossili (il 33% del totale dei carburanti evitati).

 

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In altre parole, un’ottima base di partenza, ma lo studio sottolinea anche come vi siano diverse strozzature e ostacoli per raggiungere la piena competitività. Per eliminare tali problemi gli autori accomandano di creare un mercato europeo del riscaldamento e del raffreddamento in cui i prezzi del carbonio siano internalizzati, fornendo così condizioni di parità e aumentando la competitività delle alternative basate sulle rinnovabili rispetto alle soluzioni basate sui fossili. Il documento suggerisce inoltre di migliorare le competenze e la consapevolezza da parte degli installatori e degli utenti, razionalizzando i requisiti tecnici e di licenza, la certificazione e la standardizzazione di tali tecnologie in Europa.

 

Quando l’industria europea si nutre di energie rinnovabili

La seconda parte del lavoro si focalizza invece sull’approvvigionamento aziendale di fonti rinnovabili, segmento che ha visto una crescita significativa nel 2018. Gli autori mostrano come l’energia pulita possa migliorare il vantaggio competitivo delle aziende europee, a patto che siano superati a monte una serie di problemi pratici: l’incertezza politica, le barriere normative, costi di approvvigionamento e la non programmabilità delle principali fonti elettriche verdi, fotovoltaico ed eolico.

La valutazione mostra che se le imprese industriali e commerciali con sede nell’UE si impegnassero a produrre elettricità rinnovabile per soddisfare il 30% della loro domanda entro il 2030, il settore comunitario delle fonti alternative genererebbe oltre 750 miliardi di euro di valore aggiunto lordo e oltre 220.000 nuovi posti di lavoro.

 

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