Il ministro dell’energia indiano presenta una nuova proposta per ripulire le centrali elettriche nazionali
(Rinnovabili.it) – Un piano anti-inquinamento che intervenga sulle centrali elettriche e sul traffico veicolare. Questa la nuova proposta del governo indiano per migliorare la qualità dell’aria nel Paese. Il ministero dell’Energia ha presentato in questi giorni la strategia alla sua commissione finanze affinché valuti la disponibilità economica: in ballo ci sarebbero incentivi per 885 miliardi di rupie, ossia 12,4 miliardi di dollari, con cui supportare in principali interventi. Nel dettaglio la proposta prevede di incoraggiare centrali elettriche alimentate a fonti fossili ad installare sistemi per abbattere le emissioni di zolfo. A questo settore sarà destinata la parte più consistente dei nuovi contributi, vale a dire oltre 10 miliardi di dollari.
Le risorse rimanenti saranno destinate allo sviluppo, entro il 2025, di infrastrutture di ricarica per le auto elettriche in 70 città. L’iniziativa segue di poco il lancio della National Clean Air Policy con cui l’India intende ridurre le concentrazioni di PM2,5 e PM10 del 20-30 per cento entro il 2024, utilizzando il 2017 come anno di riferimento. Il programma, seppur poco incisivo rispetto all’attuale sfida ambientale che deve affrontare il paese, ha stabilito per la prima volta una road map di interventi urbani, formulando specifici piani d’azione per 102 città che non rientrano negli standard di una buona qualità dell’aria e includendo anche 43 smart city dell’omonimo progetto nazionale.
I nuovi piani del Ministero arrivano in un momento in cui il settore nazionale delle utilities appare essere sotto forte stress finanziario. Secondo quanto riferito dalla Reuters, l’Associazione dei produttori di energia, un gruppo industriale che rappresenta aziende private come Reliance Power e Adani Power, nonché la NTPC di proprietà statale, ha esercitato diverse pressioni negli ultimi due anni per poter ricevere incentivi e tempi più dilazionati per rispettare gli standard sull’inquinamento. In realtà il Governo ha già prorogato una volta, nel 2017, una prima scadenza emissiva per il comparto energetico che rappresenta oggi l’80 per cento di tutte le emissioni industriali di particolato, zolfo e ossidi di azoto.