(Rinnovabili.it) – La politica energetica europea così come ora confonde gli investitori e manca di quella sicurezza necessaria per assicurare un sviluppo sostenibile continuato. E’ questo in poche parole il parere di nove colossi energetici europei auditi ieri a Strasburgo. I ceo di Eni, Enel, E.On, Gas Natural Fenosa, GasTerra, Iberdrola, RWE e Vattenfall hanno presentato ieri al Parlamento Ue la propria strategia per riformare il settore energetico comunitario alla luce di quelli che essi stessi individuano come gli attuali punti deboli. Nel corso di un’audizione a cui ha preso parte il commissario Ue all’energia Günther Oettinger, il gruppo di società ha voluto denunciare come gli sforzi compiuti per attirare gli investimenti siano stati ostacolati “dall’incertezza legata alla mancanza di un quadro di politica energetica chiaro, prevedibile e obiettivo, basato su regolamentazione stabile e affidabile”.
Le imprese energetiche sono concordi nell’affermare che le tecnologie rinnovabili più mature dovrebbero competere nel mercato energetico regolare in un’ottica di promozione della competitività; questo significa adeguare gli incentivi statali concessi alle green energy ai costi reali di mercato per evitare ulteriori aumenti nelle bollette. “Dobbiamo ridurre la velocità a cui l’Europa sta realizzando nuovi impianti eolici e fotovoltaici. Al momento, non è sostenibile”, ha affermato chief executive di GDF Suez, Gérard Mestrallet. IO nove leader hanno anche insistito sulla necessità di ”rafforzare le politiche di ricerca e sviluppo e dei finanziamenti (Horizon 2020) e di sostenere le tecnologie dell’energia da fonti rinnovabili meno mature attraverso maggiori sforzi di R & S, piuttosto che con sovvenzioni alla produzione”.
Le proposte del gruppo per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici chiedono anche di: riattivare il Gruppo di coordinamento per l’energia elettrica europeo; applicare immediatamente il terzo pacchetto energia in tutti gli Stati membri; utilizzare la capacità produttiva esistente piuttosto che crearne di nuova; accelerare la creazione di linee guida dell’UE in materia di meccanismi di remunerazione della capacità non discriminatori; attuare il prima possibile il programma europeo che contribuisce al finanziamento di importanti infrastrutture.