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Zero emissioni nette al 2040, il piano di SNAM guarda all’idrogeno

zero emissioni nette
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L’azienda ha annunciato la roadmap per le zero emissioni nette

(Rinnovabili.it) – Zero emissioni nette entro il 2040 e supporto alla transizione energetica del paese puntando sullo sviluppo dei gas verdi, dal biometano all’idrogeno. Sono gli impegni contenuti nel piano Net Zero Carbon di SNAM, che prevede due orizzonti temporali distinti e una serie di tagli ancorati ai protocolli internazionali in vigore.

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Il piano di SNAM verso la neutralità di carbonio prevede un primo step nel breve-medio termine. Entro il 2025, l’azienda si impegna a tagliare del 45% le emissioni di gas naturale rispetto ai valori del 2015. Questo seguendo le indicazioni contenute nel protocollo approvato dalla Oil & Gas Methane Partnership initiative dell’UNEP.

Mentre nell’arco dei prossimi 10 anni SNAM si impegna a tagliare del 50%, rispetto ai valori del 2018, sia le emissioni di Scope 1 ovvero quelle dirette sia le emissioni di Scope 2 o indirette energetiche. Nel primo gruppo rientrano anche emissioni di metano derivanti dalle fasi di trasporto, stoccaggio e rigassificazione.

Snam, 2040: road to net zero carbon

Più nel lungo termine, l’azienda punta poi a raggiungere le emissioni nette zero entro il 2040. Nel computo non sono calcolate le emissioni Scope 3, ovvero le altre emissioni indirette che derivano dalle operazioni lungo l’intera catena del valore. Questa categoria rientra però nel piano SNAM con l’impegno, più vago, a un “graduale contenimento” delle Scope 3 tramite “una sempre maggiore sensibilizzazione e coinvolgimento della catena del valore, in primis fornitori e società partecipate”.

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“Snam sarà una delle prime società energetiche a raggiungere la neutralità del carbonio nel 2040 e fornire un ampio contributo alla decarbonizzazione del sistema attraverso lo sviluppo dei gas verdi e, in particolare, dell’idrogeno”, ha affermato l’ad di SNAM Marco Alverà.

Nel piano di investimenti al 2024 la società intende mettere in campo 7,4 miliardi di euro, di cui circa la metà per l’adeguamento della sua rete infrastrutturale ad accogliere l’idrogeno. L’ottica è quella di arrivare entro la metà del secolo a iniettare in rete soltanto gas a zero emissioni.

In questo l’azienda si muove a supporto della strategia nazionale sull’idrogeno, le cui linee guida sono state appena pubblicate e sono aperte per la consultazione pubblica fino al 21 dicembre. Entro il 2050 infatti il Governo punta sul nuovo vettore per decarbonizzare i settori più ad alta intensità di carbonio, con l’obiettivo di arrivare a una penetrazione dell’idrogeno sugli impieghi finali del 20%. Ma già entro il 2030 la strategia punta a una miscelazione in rete con sostituzione in media del 2% di gas naturale con idrogeno verde.

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